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Buoni fruttiferi postali: “pratiche scorrette”, la rabbia di chi ha perso i risparmi

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Salvatore Dimaggio

I buoni fruttiferi postali sembrano il rifugio più sicuro per gli italiani specie in questo momento di fortissima inflazione eppure i guai non mancano nemmeno sui famosi i buoni emessi da Poste Italiane.

Vediamo che cosa sta succedendo e quali situazioni incresciose si sono evidenziate su questi strumenti così diffusi e popolari. L’Adiconsum Sardegna ha promosso un indagine su Poste Italiane e si tratta di un’indagine piuttosto pesante.

Lo scopo è quello di capire se Poste Italiane abbia messo in atto oppure no pratiche commerciali scorrette relativamente ai suoi famosi buoni fruttiferi.

Indagini in corso

È proprio Adiconsum a diramare un comunicato nel quale comunica queste indagini, questa vera e propria istruttoria aperta nei confronti delle Poste. L’Antitrust dopo un esposto presentato proprio da Adiconsum, dunque ha aperto un’istruttoria che ha nel suo focus proprio le pratiche di collocamento dei famosi buoni fruttiferi.

Dunque a questo punto la palla passa dall’associazione a tutela dei consumatori Adiconsum, all’Antitrust che deve capire come stiano andando le cose. La questione è piuttosto grave perché i consumatori in questione hanno perso tutti i risparmi investiti. Sostanzialmente Poste Italiane non avrebbe offerto la necessaria conoscenza delle gravi conseguenze nel caso di mancata richiesta di rimborso entro i termini.

Le responsabilità di Poste Italiane

Infatti i buoni fruttiferi postali hanno un termine di prescrizione oltre il quale non si può più richiedere indietro il denaro investito. Chi dovesse superare questi termini di fatto perderebbe tutto ma i consumatori sardi denunciano di non essere stati messi effettivamente a conoscenza di ciò come invece prescrive la legge. Le leggi vigenti infatti stabiliscono che risparmiatore deve essere messo chiaramente a conoscenza dei rischi legati all’investimento e di tutte le caratteristiche fondamentali dell’investimento. In sostanza secondo l’Antitrust c’è il rischio che effettivamente Poste Italiane non abbia informato i consumatori dei termini di scadenza dei buoni fruttiferi e del fatto che avrebbero perso tutto se non si fossero mossi per tempo.

I risparmiatori hanno perso tutto

Ed è quello che poi è puntualmente successo e se Adiconsum dovesse avere ragione Poste Italiane dovrebbe risarcire tutti quei clienti che hanno visto andare in fumo i risparmi. Una situazione veramente spinosa che ci ricorda però come sia importante avere piena conoscenza degli investimenti che andiamo a sottoscrivere. Se ignoriamo termini e scadenze le conseguenze possono essere pesantissime. Nel caso di questi clienti di Poste Italiane non è assolutamente detto che le autorità alla fine consentano loro di essere risarciti per quel che hanno perso.

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