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Tanti datori di lavoro lo fanno, ma ora rischiano 6 anni e 6 mesi di carcere

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Salvatore Dimaggio

Il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore è sempre un tema estremamente delicato.

Se un tempo c’era una grande attenzione a queste tematiche oggi il lavoro gode di sempre minori tutele sia dal punto di vista economico che dal punto di vista sindacale.

Eppure al datore di lavoro non è consentito fare tutto e ci sono dei paletti che possono costare assai cari. Oggi gli italiani sono sempre più poveri e si accontentano spesso di paghe da fame: è la piaga del lavoro povero.

Un comportamento proibito

Non sorprende infatti che tanti percettori del reddito di cittadinanza siano in realtà lavoratori ma pagati una miseria. Eppure il lavoro in Italia è normato da regole molto precise e spettano addirittura 6 anni e 6 mesi di reclusione al datore di lavoro che pone in essere il comportamento che stiamo per descrivere.

Il lavoratore ha tutta una serie di obblighi nei confronti del datore di lavoro, il primo nei quali è lo svolgimento del proprio dovere in maniera impeccabile. Ma un diritto fondamentale del dipendente è quello di ricevere il compenso anche quando si è in malattia. Ovviamente la malattia deve essere reale e proprio per questo ci sono le visite fiscali.

Visite fiscali e mobbing

La visita fiscale consente infatti all’INPS di verificare che la malattia retribuita del lavoratore sia effettivamente autentica. Ma il datore di lavoro che pone in essere un comportamento tale da generare ansia e paura nel dipendente attraverso atti persecutori o anche semplicemente attraverso atti di vario genere integra il reato di mobbing che costa al datore di lavoro 6 anni e 6 mesi di reclusione. Sono tanti i comportamenti che possono ingenerare questo stato di ansia e di paura nel dipendente e addirittura si discute se persino le visite fiscali non possano essere uno strumento di mobbing.

I limiti del mobbing

Infatti la Corte di Cassazione è intervenuta in modo piuttosto contrastante su questa questione. Infatti in alcune sentenze ha addirittura riconosciuto che visite fiscali ripetute in modo ossessivo e non funzionale allo scopo, addirittura più volte nello stesso giorno, potrebbero addirittura integrare il reato di mobbing. Dunque sicuramente la fattispecie del mobbing è una fattispecie molto ampia e non è effettivamente chiaro se esagerare con le visite fiscali possa essere considerato mobbing, ma quel che è certo è che il mobbing in Italia è duramente punito anche se spesso non è facile dimostrarlo.

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