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Reddito di Cittadinanza: date ricariche e ondata di controlli in casa

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Salvatore Dimaggio

Il reddito di cittadinanza è una misura sempre molto discussa e controversa.

La questione forte riguardo il reddito è che purtroppo è largamente insufficiente a contrastare la forte ondata di povertà che monta nel paese.

Infatti oltre la metà dei veri poveri in Italia non riesce a recepire il reddito di cittadinanza. Ma accanto a tanti veri poveri che non riescono ad avere questo sussidio fondamentale per andare avanti ce ne sono tanti che invece lo percepiscono indebitamente.

Controlli a tappeto e ricariche

Dunque arriva una nuova ondata di controlli a raffica direttamente in casa. Prima di affrontare questo tema però è importante ricordare le date delle ricariche del reddito di cittadinanza. Il reddito di cittadinanza è stato già pagato alla metà del mese per chi lo percepisce per la prima volta.

Per tutti gli altri sarà pagato attorno al 27 del mese secondo quello che prevede il normale calendario di questo Istituto di contenimento della povertà. Ad ogni modo quasi ogni giorno sui giornali apprendiamo di decine e decine di furbetti che percepiscono il reddito pur non avendone assolutamente titolo.

I furbetti ed i controlli

Alcune volte si tratta di soggetti legati alla criminalità o altre volte gli semplici furbi che si approfittano dei controlli un po’ blandi. Il problema è che per bluffare sul reddito di cittadinanza basta mettere fuori dal nucleo familiare proprio il soggetto che percepisce lo stipendio. Di conseguenza il resto del nucleo familiare apparirà povero e senza redditi e dunque meritevole del reddito di base. Proprio per questo le forze dell’ordine stanno facendo partire dei veri e propri controlli a tappeto per verificare la vera situazione familiare di chi beneficia del reddito di cittadinanza. In sostanza i beneficiari dovranno dimostrare di essere effettivamente nella condizione descritta dal ISEE. Ma non si placano le polemiche proprio attorno all’ISEE. Infatti tante famiglie poverissime che letteralmente non hanno da mangiare si vedono escluse dal reddito di cittadinanza perché magari possiedono una casa fatiscente ed invendibile che fa apparire il loro ISEE più alto di quello richiesto dalla legge.

La tragedia dei poverissimi che non riescono a percepirlo

Al Sud è una situazione diffusissima specialmente nei paesi piccoli e che si vanno spopolando: l’aver ereditato una casa malmessa ed assolutamente invendibile costituisce per queste famiglie povere non soltanto l’obbligo di pagare un IMU assolutamente inutile ma anche l’impossibilità di percepire questo prezioso strumento contro la povertà. Dunque risulta urgente come molti sottolineano una profonda riforma del reddito di cittadinanza per renderlo realmente inclusivo.

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