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Supermercato: la mossa di Putin sul gas fa sparire 4 cibi, emergenza

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Salvatore Dimaggio

Si aggrava l’emergenza sul fronte degli approvvigionamenti alimentari. La mossa di Putin sconvolge l’Europa.

Sembravano vuote minacce quelle di Putin di chiudere la fornitura di gas all’Europa, ma invece da oggi due paesi europei sono senza gas.

ANSA /EPA/NEIL HALL

Una situazione pesantissima che si ripercuote anche al supermercato e sulla spesa di tutti i giorni.

Cibi che spariscono

I canali commerciali tra Russia, Ucraina ed Unione europea si fanno sempre più stretti ed a pagare un duro prezzo sono proprio gli approvvigionamenti di cibo. Di tanti cibi abbiamo scorte limitate noi italiani e la Spagna inizia già a razionare i cibi.

pixabay

Il primo cibo a sparire dai nostri supermercati è l’olio di girasole. Ormai trovarlo è quasi impossibile e le poche confezioni rimaste hanno prezzi molto alti. La colpa è della delicata catena degli approvvigionamenti che è messa sempre più in difficoltà dalle tensioni. Ma anche l’olio di palma inizia a scarseggiare perchè i paesi produttori hanno paura ad esportarlo con il rischio di rimanere senza.

Gli alimenti più preziosi che non troviamo più

Purtroppo la lista degli alimenti che rischi di sparire a causa degli alimenti è lunga. Uno di questi è il riso. Importare il riso è diventato difficile, ma anche produrlo in Italia è altrettanto difficile. L’associazione che riunisce i produttori di riso italiani spiega come gli aumenti tremendi di luce e gas uniti alla forte siccità hanno reso troppo costoso produrre riso anche qui in Italia. Ma purtroppo la lista dei cibi che scarseggiano non è finita. Grano, caffè, ecc. : le scorte sono limitate su tanti fronti ed i rischi per i consumatori sono molteplici. Da una parte c’è il rischio che questi alimenti divengano sempre più cari a causa della speculazione. Dall’altra c’è il rischio anche dei razionamenti.

Aumenti e razionamenti

Le associazioni a tutela dei consumatori temono sia gli aumenti che i razionamenti. Lo stesso Presidente del Consiglio in tempi non sospetti ha spiegato che i razionamenti di cibo o di gas non sono da escludere. Certamente i razionamenti di gas si fanno più vicini con rischio di chiusura del gas russo. Ma anche quelli di cibo possono diventare possibili. Specie su alcuni generi alimentari che come abbiamo visto sono più scarsi. L’effetto collaterale di tutto ciò è una ulteriore depressione dei consumi che avvicina lo spettro della recessione. Difatti, non avendo l’Italia misure di contrasto alla povertà i consumi si stanno riducendo pesantemente.

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