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Società energetiche: affari d’oro zecchino mentre il Paese è al collasso, numeri che indignano

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Salvatore Dimaggio

La situazione economica italiana è gravissima e addirittura 4 milioni di famiglie non riescono a pagare la bolletta.

Secondo molti economisti il Paese rischia concretamente di entrare in stagflazione ed il numero dei poveri sta letteralmente esplodendo.

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La Caritas denuncia con forza come le code davanti ai suoi portoni siano ormai chilometriche ed ingestibili.

Un Paese spaccato tra ricchi e poveri

I numeri parlano chiaro: L’Italia è in una sofferenza senza precedenti nella Storia recente. La mancanza di salario minimo e misure di contrasto alla povertà rendono questa situazione potenzialmente esplosiva. Ma in uno scenario di questo genere c’è chi festeggia e festeggia in modo davvero lauto e sontuoso.

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Le società energetiche italiane stanno stracciando i loro stessi record. I loro conti sono tutti verdi e sono una festa. Il paese è in stagnazione ma le società energetiche italiane possono presentare agli azionisti profitti letteralmente senza precedenti. I prezzi del petrolio, dell’energia elettrica e del gas mentre colpiscono allo stomaco le famiglie le imprese stanno facendo letteralmente arricchire le società che controllano l’energia.

Affari senza precedenti

Draghi è intervenuto con una tassa sugli extra profitti al 10% e poi è intervenuto di nuovo portando la tassa sugli extra profitti addirittura al 25%. Ma in realtà questi interventi governativi pure apparentemente pesanti non hanno fatto sostanzialmente nulla ai bilanci delle società energetiche. Le trimestrali di Eni continuano a segnare utili record, i ricavi sono continuamente in crescita addirittura è proprio Eni a denunciare ricavi in aumento del 122% rispetto a solo 12 mesi fa. Ma non solo l’azienda macina ricavi senza precedenti, ma mette a posto anche i suoi conti riducendo pesantemente il debito. Anche Enel straccia record su record ed incamera 34,9 miliardi di euro nel trimestre. In questo caso l’aumento rispetto a 12 mesi fa è del 89,1%.

Cresce la rabbia

Questi numeri rimarcano quello che tanti economisti stanno sottolineando con sempre maggiore forza. L’Italia è letteralmente spaccata in due: mentre un’elite fa affari d’oro e si arricchisce sempre di più il grosso della popolazione è sempre più povera ed angosciata. Gli ultimi sondaggi Ipsos certificano un’ansia per il futuro sempre più crescente e l’Italia si scopre drammaticamente priva di strumenti di contrasto contro la povertà. Secondo Ipsos un numero impressionante di italiani ritiene che in un prossimo futuro ci saranno proteste anche violente alimentate dalla frattura troppo forte e crescente tra ricchi e poveri e i numeri del mondo dell’energia non possono che confermare questa sensazione.

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