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Guerra ed inflazione rendono i giovani sempre più poveri: richieste in massa del Reddito di Base

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Salvatore Dimaggio

La guerra in Ucraina è l’inflazione stanno mettendo in ginocchio le famiglie italiane e sono soprattutto i giovani a patire di più.

I giovani in Italia sono storicamente una fascia debole. Strozzati da condizioni lavorative precarie e misere non riescono nella maggior parte dei casi a trovare un lavoro che consenta effettivamente di andare avanti.

EPA/FERNANDO BIZERRA JR/ANSA

Con il covid, l’inflazione la guerra le sperequazioni tra ricchi e poveri in Italia sono letteralmente esplose.

Divario tra ricchi e poveri sempre più grave

Il divario tra i ricchi e i poveri è sempre maggiore e sono proprio le categorie più fragili ad avere difficoltà ad andare avanti.

Pixabay

Attualmente le famiglie giovani riscontrano difficoltà ad acquistare anche i generi di prima necessità e nonostante i bonus messi in campo dal governo la forte precarietà e l’inflazione rendono questi nuclei familiari in estrema sofferenza. L’inflazione e la guerra agiscono da molteplici canali per rendere più precaria la vita dei giovani e addirittura c’è chi teme che se si dovessero chiudere i rubinetti dalla Russia ben un milione di posti di lavoro in Italia potrebbero essere bruciati.

Lavoro povero e precarietà peggiorati con la guerra

Dunque una situazione pesantissima che mette le famiglie italiane giovani, specie se hanno dei figli in una situazione di ansia molto forte. Saranno proprio queste le motivazioni che hanno spinto una clamorosa ed inaspettata impennata delle richieste del reddito di base universale sul sito dell’Unione Europea. Il reddito di base universale è una misura socialmente molto avanzata che prevede l’erogazione di un reddito minimo ad ogni cittadino. Quindi si tratta di una misura da non confondere con il reddito di cittadinanza. Nel reddito di base universale non c’è un limite ISEE e non c’è bisogno che il cittadino provveda alla ricerca attiva di un lavoro. In Italia tanti giovani sperano fortemente che possa partire questo reddito di base universale europeo, ma ottenerlo non è così scontato. Infatti c’è bisogno che vengano raggiunte un milione di firme sull’apposito sito dell’Unione Europea entro il 25 giugno.

Reddito di Base

Se si raggiungeranno il milione di cifre di firme, la proposta del reddito di base universale potrà arrivare al Parlamento Europeo e da lì diventare un aiuto effettivamente erogato a tutti i cittadini europei. L’impennata di richieste dall’Italia del reddito di base universale ha sorpreso persino gli stessi organizzatori dell’iniziativa perché si è registrato un vero e proprio boom. Se questa misura dovesse entrare effettivamente in funzione, per chi oggi è in una condizione di maggiore fragilità ci sarebbe la serenità di sapere di avere una cifra minima a disposizione su cui contare a prescindere da quello che riserva il futuro. Il ché decisamente non è poco in una situazione così complessa come quella attuale.

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