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Guerra, crisi negli approvvigionamenti e prezzi alle stelle: come salvarsi

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Gianluca Merla

Continua la difficile situazione economica nel nostro Paese a causa della guerra: c’è crisi di approvvigionamenti e i prezzi sono alle stelle

Nonostante le iniziative intraprese dal governo, continua il momento difficile per il nostro Paese, travolto dalla crisi degli approvvigionamenti causati dal conflitto in Ucraina. La guerra ha infatti provocato un aumento dei prezzi in molti settori e una crescita delle spese per i cittadini.

(ANSA / MATTEO BAZZI)

Il caro vita nel nostro Paese è diventato ormai una costante che non accenna a cessare. La situazione non sembra poter migliorare e si affacciano scenari non poco piacevoli. Ecco come possiamo salvarci secondo Alberto Forchielli.

Guerra e crisi negli approvvigionamenti, il parere di Alberto Forchielli

Intervistato da Fanpage, Alberto Forchielli, imprenditore ed economista con una grandissima esperienza in tutto il mondo e consigliere particolare del ministro della difesa, del bilancio e degli affari esteri, ha voluto dire la sua riguardo l’attuale crisi economica che l’Europa e il nostro Paese sta affrontando a causa della guerra in Ucraina.

Secondo Forchielli, che ha spiegato a Fanpage la situazione attuale, stiamo attraversando quella che lui stesso definisce “la tempesta perfetta”. L’imprenditore parla, infatti, di una situazione che ci sta portando verso un periodo di stagflazione, ovvero l’aumento dei prezzi delle materie prime che produce un aumento dei prezzi di tutto il resto e la diminuzione degli utili delle imprese. Tutto ciò produce una minore circolazione di denaro per investimenti e consumi.

Secondo l’economista, la situazione attuale non dipende solo dalla guerra, ma anche dal “Covid, dai lockdown, dalla distruzione degli scambi commerciali, con i container diventati introvabili e che oggi costano dieci volte tanto”. I prezzi del petrolio, infatti, erano già in deciso aumento, ma il costo “è schizzato sopra i 100 dollari al barile dopo che Putin ha varcato il confine ucraino”.

(ANSA/CLEMENS BILAN)

A tenere a galla l’economia sembrerebbe essere “la domanda post Covid” che ad oggi sembra essere “ancora molto forte”. I consumi restano comunque alti in quanto, secondo Forchielli, “la gente ha voglia di spendere e investire quel che non è riuscita a spendere negli ultimi due anni”.

Dunque, ad oggi sembra essere questo il fattore che contribuisce a rallentare l’aumento della crescita economica. Ma un ruolo importante potrà ricoprirlo anche il Pnrr che, secondo Forchielli “potrebbe avere un effetto mitigante sullo shock di offerta che stiamo subendo, anche se non sarà sufficiente per tirarci fuori dai guai”.

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