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Siccità, quali regole vorrebbe imporci il Governo

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Edoardo Corasaniti

L’allarme siccità continua a spaventare tutta Italia, con la sirena che suona particolarmente al Nord. Cosa c’è da sapere. 

Non frena l’allarme siccità in tutta Italia, in particolare al settentrione, dove la mancanza di pioggia e le temperature alte del periodo estive stanno provocando una vera e propria allerta con la preoccupazione di scansare danni gravi al settore agricolo e agli allevamenti.

Il governo guidato da Mario Draghi sta cercando di trovare una soluzione anche se il ministro Stefano Patuanelli ha affermato che ora non è semplice fare previsioni ma che in molte zone italiane la situazione è molto difficile: “Ci aspettiamo che quasi tutto il Paese, nel corso delle prossime settimane, entri in zona rossa“, ha dichiarato il ministro del governo del governatore della Banca d’Italia e Banca Centrale Europea.

Allarme siccità, a rischio anche l’acqua in bottiglia?

ANSA, Milano, MATTEO CORNER

In molti si chiedono se l’allarme interessa anche l’acqua bottiglia. La domanda è: che cosa potrebbe succedere? La preoccupazione è che nei market rischiano di venire meno le bottiglie di acqua minerale. Come scrive il Fatto Quotidiano, che ha incontrato alcune aziende produttrici, i dubbi e i timori ci sono ma i produttori hanno voluto rassicurare in un certo senso. Ad esempio, il gruppo Sanpellegrino, padron del marchio Levissima, ha evidenziato che si è deciso di diminuire l’emungimento di una quantità di acqua in linea con la naturale ricarica dell’acquifero, in un’ottica di tutela a lungo termine”. Ettore Fortuna, vicepresidente di Mineracqua, ha tranquillizzato sulla presenza delle bottiglie d’acqua sugli scaffali. L’allarme non dovrebbe riguardare assolutamente l’acqua in bottiglia ma resta invece quello per la siccità, e le ultime previsioni parlano dell’ondata di calore che dovrebbe durare altri 10 giorni.

Acqua e benzina, i drammi italiani

Il governo guidato Mario Draghi ha in mente per la benzina e diesel di sconto di 35 centesimi, anche se il problema sono le casse dello Stato e la volontà di non fare spostamento di bilancio. Fra le idee, anche la possibilità di procedere con una rimodulazione dello sconto in base anche alla tipologia di viaggiatore, con maggiore attenzione rivolta ad autisti di bus, taxi e autotrasporti.

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