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Affitto con riscatto: così tutti stanno scappando dai mutui, gioia

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Edoardo Corasaniti

Cos’è l’affitto con riscatto e quanto conviene? Ecco una guida completa su questa gettonata tipologia di affitto.

Complice la crisi del mercato immobiliare, i contratti di affitto continuano a rivestire un ruolo determinante nel settore. Non è un caso che negli ultimi tempi si senta parlare spesso di affitto con riscatto, anche se molti utenti non hanno ancora un’idea chiara su cos’è e come funziona.

La nostra guida si pone l’obiettivo di parlare in maniera dettagliata dei singoli aspetti che regolano il sistema dell’affitto con riscatto, sottolineando le differenze tra il suo tipo di contratto e il classico accordo di locazione, nonché rispondere alle domande più frequenti su questa tipologia d’affitto e valutarne la convenienza reale, così da fornire una panoramica completa per prendere una decisione consapevole sul firmare o meno un accordo di questo tipo.

Cos’è un affitto con riscatto

Cosa accade con gli affitti/ foto Pixabay

Un affitto con riscatto è una speciale tipologia di contratto che permette al conduttore di ricevere in affitto l’immobile e di esercitare un’opzione di acquisto sullo stesso versando una quota mensile maggiorata a titolo di anticipo. Dunque, diversamente da un normale patto scritto tra locatore e affittuario, è prevista la possibilità da parte del locatario di diventare entro un tempo prestabilito il futuro proprietario dell’abitazione.

Esistono differenti modelli di affitto con riscatto. La versione più utilizzata è il contratto di locazione con preliminare di vendita (o patto di futura vendita), per la redazione del quale è necessario rivolgersi a un notaio. Se il conduttore non finalizza la compravendita della casa, il venditore può trattenere come indennizzo le quote versate in precedenza, mentre il contratto di affitto proseguirebbe normalmente.

Cosa può fare chi acquista un immobile

La seconda modalità più diffusa è nota come affitto con riscatto con opzione di futuro acquisto. Esso consiste nella stipula di un normale contratto di affitto, al termine del quale (o in una data stabilita al momento dell’atto) il conduttore può esercitare un’opzione di acquisto dell’immobile. Durante l’affitto, il locatario versa al proprietario dell’abitazione un canone maggiorato. L’importo del «premio» viene poi detratto dalla somma totale richiesta per la vendita dell’immobile.

La terza tipologia è l’affitto con riscatto con riserva di proprietà, che consente al venditore di posticipare il trasferimento della proprietà solo dopo che l’acquirente avrà provveduto a saldare l’intero prezzo di vendita. Si tratta di un vero e proprio contratto di compravendita, per effetto del quale le imposte sono a carico dell’affittuario.

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