Il taglio delle tasse è uno dei primo obiettivi che il nuovo Governo presieduto da Giorgia Meloni si è posto.
Il nuovo Governo di Giorgia Meloni ha messo come priorità quella di tagliare tasse e imposte. Oggi il carico fiscale in Italia è tra i più alti dell’Unione Europea. Tra le tasse più discusse c’è quella relativa alla successione. La dichiarazione di successione deve farsi in caso di eredità per entrare in possesso dei beni e non solo della persona defunta.
Quando va fatta la dichiarazione di successione?
Nel momento in cui gli eredi devono entrare in possesso di un bene a loro destinato, devono compilare necessariamente la dichiarazione di successione. Questo riguarda anche i soggetti che non eredi diretti. Possono compilare il documento di successione anche:
- I chiamati all’eredità;
- I legatari;
- Gli amministratori dell’eredità;
- I curatori dell’eredità;
- L’esecutore testamentario
- I trust
Quando non va fatta la dichiarazione di successione?
La successione non va fatta in tre casi. Il primo è quando l’eredità è devoluta al coniuge o ai parenti in linea diretta del defunto. Il secondo quando il valore complessivo dell’eredità non è superiore al valore di 100.000 euro. In ultimo quando non sono compresi beni immobili o diritti reali immobiliari. Si può presentare la dichiarazione di successione entro e non oltre i 12 mesi della data di apertura della successione, la quale coincide con la data del decesso.
Quanto cosa atto di successione?
In generale un atto di successione può costare intorno ai 900 euro. La tassa di successione è da pagare sulla base della franchigia, ovvero della percentuale per i vari gradi di parentela. Per esempio, in caso di coniuge o parenti in linea retta si calcola il 4%, per fratelli e sorelle si arriva al 6% e altri parenti fino al quarto grado ereditano con l’8% di tasse da pagare. La tassa da versare può anche essere pagata a rate se supera il valore di 1.000 euro. Nello specifico:
- nel caso in cui l’imposta di successione sia superiore a 1.000 euro, ma inferiore a 2.000 euro, la parte che eccede il 20% può essere versata in 8 rate trimestrali;
- nel caso in cui sia necessario versare più di 20.000 euro, le rate trimestrali possono arrivare a 12.
Per conoscere la scadenza entro la quale è necessario saldare le rate, si dovrà prendere come riferimento il giorno successivo rispetto a quello in cui è stato effettuato il primo pagamento. Il trimestre andrà a scadere al novantesimo giorno. Sull’importo rateizzato andranno aggiunti gli interessi.