Come sappiamo la riforma delle pensioni è assolutamente caldissima e si susseguono voci su come saranno le pensioni nel 2023.
Ma un tema molto caldo è anche quello dell’aumento delle pensioni minime a €1000. Cerchiamo di vedere le novità. Attualmente in Italia per andare in pensione servono 67 anni di età e 20 anni di contributi.
Questo è il caposaldo delle pensioni italiane ma come sappiamo in questo 2022 ci sono ancora tre possibilità comode per andare in pensione.
Rivoluzione pensioni 2023
Una è opzione donna, l’altra e APE sociale e l’altra ancora è quota 102.
Tutte e tre queste misure però scadono proprio con la fine dell’anno e quindi gli esperti del mondo delle pensioni sostengono che teoricamente dal 2023 queste misure non ci saranno più e dovrebbe tornare la legge Fornero. in astratto questo è vero ma in concreto il governo Meloni ha giurato che la legge Fornero non ritornerà e che ci saranno uscite più comode per andare in pensione. Si sta parlando con forza di quota 41 proprio perché quota 41 è stata una vera e propria bandiera della Lega. Ma si sta parlando con forza anche di opzione uomo. Infatti secondo i beninformati non solo opzione donna sarà prorogata per tutto il 2023 ma sarà anche estesa agli uomini.
Pensioni più umane e c’è la questione delle pensioni minime
La possibilità di un’uscita comoda a 63 o 64 anni è anche data come molto probabile ma il problema logicamente è quello del taglio dell’assegno. Molti sostengono che ci potrebbe essere un taglio dell’assegno del 3%, per ogni anno che si va in pensione prima rispetto ai fatidici 67 anni. Ma un tema caldissimo è anche quello dell’aumento delle pensioni minime a mille euro. Questa proposta fatta da Silvio Berlusconi durante la campagna elettorale oggi sembra finita nel dimenticatoio ma i pensionati non dimenticano. Soprattutto non dimenticano quei pensionati che vivono con delle pensioni minime che attualmente costringono a stare pesantemente al di sotto della soglia di povertà.
Ecco le cifre comunicate dall’INPS: 33 miliardi
Quindi se arrivati al momento della riforma delle pensioni, le pensioni minime non saranno portate a €1000 o almeno non saranno ritoccate fortemente verso l’alto la tensione da parte del mondo sindacale e specialmente da parte delle associazioni che tutelano i pensionati sarà veramente forte. Infatti questo era stato uno dei temi della campagna elettorale e oggi non può essere totalmente disatteso. Ma il fatto è che fare questo aumento costerebbe quasi 20 miliardi all’INPS e se ci aggiungiamo anche quelle non minime ma comunque sotto i mille euro il costo sarebbe di circa 33 miliardi.