Il nuovo governo di Giorgia Meloni cambia totalmente il Superbonus per condomini, villette e non solo.
Il nuovo governo presieduto da Giorgia Meloni cambierà il Superbonus. Questo è quello che emerge dall’ultimo Consiglio dei Ministri. Le agevolazioni per gli immobili saranno ridotte. Si passerà dal 110 al 90 per cento. Cambieranno anche i requisiti per usufruire di questa agevolazione. Diventa dunque più difficile ottenere adesso il Superbonus perchè sono stati messi molti più paletti da dover rispettare. Verranno privilegiate le famiglie con reddito più basso. Di seguito vi spiega o quali sono tutte le novità probabili per il futuro Superbonus.
Superbonus al 90%: tutte le novità
Il Consiglio dei Ministri nella Nota Aggiornamento del Documento Economico Finanziario (NADEF) ha apportato delle modifiche della Legge di Bilancio. Ad oggi il superbonus è previsto al 110 per cento fino al 31 dicembre 2023 per i lavori in condominio e negli edifici da 2 a 4 unità immobiliari, per poi scendere prima al 70 per cento e poi al 65 per cento. L’intenzione del nuovo esecutivo è quella di ridurre l’aliquota al 90 per cento. Viene dunque a cadere l’indiscrezione che voleva la percentuale attuale ridotta al 100 per cento.
Oltre alla riduzione dell’ aliquota, il Superbonus cambierà anche per quanto riguarda i requisiti. La scadenza del superbonus 110 per cento è fissata al 31 dicembre 2022 ma soltanto per chi lo scorso mese di settembre ha raggiunto il 30 per cento dei lavori programmati. Ora però si aprono spiragli per una proroga dell’agevolazione: il superbonus del 90 per cento potrebbe includere anche i lavori sulle villette, ma con nuovi e più stringenti requisiti.
Si prevede un limite di accesso all’agevolazione basato sul reddito. Inoltre i lavori dovranno in ogni caso essere effettuati solo sulla cosiddetta prima casa. Tra le novità sul possibile Superbonus al 90 per cento rientrerebbe anche il quoziente familiare. In questo modo sarebbero premiati di più i nuclei familiari decisamente più numerosi.
Cosa è il quoziente familiare
Il quoziente familiare si calcola basandosi sul reddito familiare diviso per il numero di componenti, corretti per una scala di equivalenza. In questo modo, secondo coloro che spingono per la sua adozione, ci si avvicinerebbe a una maggiore equità rispetto all’Isee. Si introduce di fatto un criterio di reddito abbinato alla numerosità della famiglia. Con il quoziente familiare andrebbe chiaramente in soffitta l’attuale Isee.