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L’antidoto alla povertà è il lavoro e l’antidoto alla malattia è la salute (no, serve RdC)

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Salvatore Dimaggio

L’antidoto contro la povertà non è il lavoro ma i sussidi contro la povertà.

La diatriba sul reddito di cittadinanza è stata veramente molto forte in questi ultimi mesi.

ANSA

La formazione di centrodestra ha sempre duramente polemizzato con il reddito grillino. Infatti secondo la destra il reddito di cittadinanza spinge la gente a non cercarsi un lavoro e costa anche tantissimi soldi allo stato.

Lavoro o sussidi?

La frase che è stata ripetuta con forza da Giorgia Meloni tanto da diventare una specie di manifesto programmatico del nuovo governo, è stata proprio quella che il vero antidoto contro la povertà non sono i sussidi ma è il lavoro.

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È molto importante analizzare questa frase perché una frase molto bella ma a nostro modesto giudizio è anche estremamente ingannevole. Non c’è il minimo dubbio che quando Giorgia Meloni abbia detto e ripetuto in varie occasioni la frase che abbiamo citato, lo abbia fatto con le migliori intenzioni. Infatti la presidente del consiglio ha più volte sottolineato come la dignità offerta dal lavoro non sia comparabile con un sussidio di stato.

Giorgia Meloni è mossa dalle migliori intenzioni ma al sud il lavoro manca davvero

Questo concetto è innegabilmente vero ma c’è anche da sottolineare che è compito dello stato creare le condizioni necessarie affinché i cittadini trovino lavoro. Finché non le crea deve comunque garantire che la gente mangi. Da tempo immemorabile nel meridione d’Italia lo Stato non è riuscito a creare queste condizioni o lo ha fatto in modo estremamente carente. Ovviamente non avrebbe senso qui ripercorrere l’infinita storia della disoccupazione nel mezzogiorno ma è molto importante sottolineare come al sud cercare un lavoro che consenta di mantenere una famiglia in modo dignitoso è oggettivamente difficilissimo. Non a caso tantissimi giovani emigrano al nord o addirittura all’estero.

Pericoloso togliere il RdC

Se il Meridione non fosse gravato da questi problemi tragici, sarebbe assolutamente vero che l’antidoto alla disoccupazione è il lavoro. Ma quando c’è una cronica mancanza di lavoro c’è assoluto bisogno dei sussidi contro la povertà. Il sussidio contro la povertà non è assistenzialismo ma semplice aritmetica. Se una famiglia non ha da mangiare ha il diritto di chiedere allo stato un sussidio per avere da mangiare. Si può pensare alla rimozione dei sussidi contro la povertà soltanto nel momento in cui si siano effettivamente risolte tutte le drammatiche questioni che rendono tanto difficile trovare lavoro al sud, ma finché questo non succede, sostenere che l’antidoto alla povertà è il lavoro sarebbe un po’ come sostenere che l’antidoto alla malattia è la salute.

I sussidi sono necessari

Sappiamo tutti benissimo che la salute è da preferire alla malattia ma quando purtroppo si è malati c’è bisogno di cure. La cura per la povertà sono proprio i sussidi contro la povertà. Possiamo già prevedere fin da ora che le politiche di potenziamento dei centri per l’impiego avranno lo stesso effetto che hanno avuto i navigator, cioè vale a dire un impatto nullo sulle reali possibilità dei cittadini del Sud di trovare effettivamente un lavoro.

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