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Buste paga ricchissime dicembre: minimo 600€ in più, ok ufficiale Governo Meloni, anticipo cuneo fiscale

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Salvatore Dimaggio

Le buste paga diventano ricchissime perché le famiglie italiane non ce la fanno più ad andare avanti.

Arrivano gli aumenti fortissimi sulla busta paga proprio perché l’inflazione ormai si attesta al 12%. Il governo Meloni interviene fortemente in questa situazione così drammatica per le famiglie ma non sceglie la via dei bonus ma quella degli aumenti in busta paga. Giorgia Meloni lo aveva chiarito fin dall’inizio: il suo governo avrebbe tagliato fortemente i bonus e avrebbe puntato tutto sulle politiche attive del lavoro e sull’aumento della busta paga.

fringe benefit 3000 euro
Fringe benefit 3000 euro (Fonte: ilovetrading.it)

Infatti autorevoli esponenti del governo avevano definito i bonus soltanto come delle mance. Anche il reddito di cittadinanza chiaramente finisce sotto la scure del governo di destra. Ma se il governo taglia i bonus da una parte, rende più ricche le buste paga dall’altra. In fondo il ragionamento del governo è molto semplice. Dare dei sussidi una tantum non ha senso mentre invece rendere più ricche le buste paga significa aiutare concretamente i lavoratori.

Non bonus ma aumenti forti in busta paga

Il problema ruota sempre attorno alla drammatica inflazione che sta sperimentando il nostro paese. Con un’inflazione al 12%, il potere d’acquisto della busta paga e della pensione crolla. Proprio per questo c’è bisogno di aumenti fortissimi in busta paga perché altrimenti le bollette e le varie voci di spesa delle famiglie non riescono ad essere pagate.

Ma se dall’anno prossimo parte il taglio del cuneo fiscale e ci sarà un forte aumento sulle buste paga, ma ci sarà anche un alleggerimento del carico fiscale per le aziende, è proprio l’Agenzia delle Entrate con la circolare 35E che mette in chiaro l’aumento della busta paga che può partire già a dicembre.

Aumenti in busta paga già a dicembre

Infatti già a dicembre il datore di lavoro privato può erogare un fortissimo aumento che può oscillare tra i 600 e addirittura i 3.000 euro in busta paga. Facciamo degli esempi pratici. Un datore di lavoro già nella busta paga di dicembre potrebbe erogare un bonus di €1000 che a lui non costerebbe neppure un centesimo dal punto di vista fiscale ma che andrebbe tutto nelle tasche del lavoratore.

Bonu detassati in busta paga (ANSA)

Un altro datore di lavoro sempre nel mese di dicembre potrebbe autorizzare addirittura un bonus di €3000. Anche in questo caso il carico fiscale per l’azienda sarebbe 0 e i €3000 finirebbero nelle tasche del dipendente. È la cosiddetta politica innovativa dei fringe benefits. Sostanzialmente sui benefit il cuneo fiscale viene proprio azzerato.

Cuneo fiscale azzerato sui benefit in più

Se il governo Meloni avesse potuto, avrebbe azzerato il cuneo fiscale completamente sui redditi da lavoro dipendente. Questo sarebbe stato un sogno tanto per le imprese che per i dipendenti ma logicamente questo è impossibile. Proprio per questo il governo interviene con questo bonus da 600 a €3000 che riguarda proprio i Fringe benefit non tassati. Tra l’altro questi bonus possono anche essere cumulati a quelli sulla benzina. Infatti questi bonus tra i 600 e i 3.000 euro sono per le utenze di luce e gas relative al lavoratore al coniuge o ai suoi familiari e sono proprio cumulabili con quelli già erogati per la benzina.

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