Sulla busta paga arriva un aumento di €45 fisso e per sempre e per i lavoratori non può che essere una notizia ottima.
Nelle vostre email ci state raccontando con grande chiarezza quanto sia difficile andare avanti oggi per le famiglie italiane. Questo ci addolora ma purtroppo non ci stupisce perché con un’infrazione al 12% e con un mercato del lavoro che molto spesso non premia il merito sicuramente andare avanti nella vita diventa sempre più difficile.
Specialmente per chi vive al sud le condizioni economiche sono sicuramente peggiori e le buste paga italiane purtroppo sono veramente bassissime. Infatti nelle indagini statistiche fatte proprio dagli istituti di ricerca emerge come la busta paga media italiana sia in assoluto tra le più basse tra quelle dell’Unione Europea.
C’è tanto bisogno di aumenti in busta paga e arriva quello da 54 euro
Ma il fatto è che mentre gli stipendi in Italia sono veramente bassissimi rispetto agli altri paesi membri la nostra inflazione al 12%, è assolutamente in linea con quella del resto d’Europa. Quindi per i lavoratori c’è una doppia stangata. Infatti i lavoratori si ritrovano ad avere degli stipendi molto bassi rispetto ai colleghi europei ma allo stesso tempo un’inflazione fortissima che non consente veramente di andare avanti nella vita. Sia la spesa per le bollette che la spesa per il supermercato o per il mutuo oggi diventano realmente insostenibili per tantissime famiglie italiane e sono tante le famiglie che finiscono in difficoltà.
Proprio per questo un aumento sulla busta paga diventa qualche cosa di veramente preziosissimo. Infatti ciò che molti non comprendono e che anche quando si lavora si può rischiare di essere in povertà. E’ il fenomeno del cosiddetto lavoro povero. Infatti tanti lavoratori magari vivono in famiglie nelle quali il loro apporto economico è l’unico introito di tutto il nucleo familiare e andare avanti diventa veramente difficilissimo.
Come funziona l’aumento di 54 euro e perchè è un antidoto all’inflazione
Da quando poi c’è l’inflazione al 12% chiaramente tutto diventa più complesso e le famiglie che finiscono in difficoltà economiche pur avendo il lavoro diventano veramente tantissime. Quindi 54 euro in busta paga in più sicuramente sono un aiuto da non perdere. Per mettere in campo questi 54 euro in più fissi ogni mese c’è stato bisogno di una manovra dal costo di 4 miliardi.
Infatti con l’esonero contributivo del 2% per i redditi fino a 35.000 e addirittura quello del 3%, per i redditi fino a 20.000 euro effettivamente gli aumenti sono possibili. Ma vediamo chi andrà a beneficiare di questi aumenti sulla busta paga. I sindacati sottolineano come gli aumenti in busta paga saranno ad ampio spettro proprio perché i contratti collettivi nazionali che sono in fase di rinnovo sono veramente tantissimi.
Tanti aumenti diversi per tanti contratti
Quando un contratto collettivo nazionale viene rinnovato al lavoratore spetta subito l’aumento in busta paga. Ma siccome il rinnovo del contratto viene dopo anni dalla scadenza del vecchio contratto ecco che al lavoratore spettano anche tutti gli arretrati. Quindi al momento i 54 euro in più sono per i lavoratori della scuola. Quindi ad avvantaggiarsi di questi 54 euro in più per il momento ma solo per il momento sono gli insegnanti e il personale ATA.
Ma la manovra va ad intervenire sul 9% dei contributi versati dai lavoratori, che è proprio grazie al taglio di cuneo fiscale diventano decisamente più ricchi quindi la somma aggiuntiva va ad oscillare proprio tra i 25 euro e i 54 euro netti al mese. Ma attenzione però perché l’esonero contributivo ma soprattutto i vantaggi derivanti dal rinnovo dei contratti collettivi come abbiamo detto, riguardano tantissime categorie di lavoratori italiani e quindi logicamente i soldi in tasca in più ai lavoratori potranno essere per tanti.
D’altra parte questa è proprio la politica del governo Meloni. Infatti la Meloni vuole tagliare i bonus e questa sicuramente è una cosa che, specialmente a chi è in povertà, non piace ma punta ad aumentare sempre di più gli stipendi. Anche perchè fino a qualche anno fa con uno stipendio una famiglia poteva andare avanti dignitosamente ma oggi numerose ricerche dimostrano che non è più così e la colpa non è solo dell’altissima inflazione di quest’anno, ma di una lunga serie di politiche che hanno “dimenticato il lavoratore”.
