Oltre allo sport c’è ben altro e molto più potente. Ecco quali sono gli intrighi e i punti di contatto tra Mondiali di calcio e geopolitica
No, non si tratta solo di una o più partite di calcio. Il mondiale di calcio in Qatar, comunque andrà a finire, entrerà di fatto nella storia per aver rivoluzionato e cambiato uno dei capisaldi di questo torneo (il periodo in cui viene disputato). Per la prima volta nella storia, infatti, il mondiale verrà giocato in inverno, a ridosso del Natale.
Ma non è solo la questione del periodo dell’anno in cui le squadre di tutto il mondo sono scese in campo per giocarsi il trofeo, c’è ben altro. Da sempre, infatti, lo sport è un mezzo molto interessante per il potere e per i suoi scopi, ma anche per la diplomazia e i rapporti internazionali. Ecco, quindi, quali sono i legami tra mondiali di calcio e geopolitica.
Il 20 novembre sono iniziati i mondiali di calcio in Qatar, i primi ad essere giocati durante il periodo invernale in Occidente. Le temperature in Medio Oriente, infatti, non avrebbero consentito di poter disputare regolarmene tutte le partite di calcio in condizioni e temperature ideali se si fosse seguito il normale calendario estivo. Ma oltre allo sport c’è dell’altro: ecco cosa c’entrano i mondiali di calcio con la geopolitica.
Con questo grande evento (che resta comunque il più seguito al mondo), l’intenzione del Qatar è quella di migliorare la propria immagine e popolarità a livello globale. Una missione che appare molto difficile pe via delle questioni riguardo lo sfruttamento nel mondo del lavoro, i diritti fondamentali dell’uomo, l’uguaglianza di genere e l’omofobia. Si tratta del mondiale più costoso di sempre, con circa 220 miliardi di dollari investiti da parte dello Stato qatariota. Tra i più costosi vi sono quelli di Russia (11,6 miliardi), Brasile (15 miliardi) e Sudafrica (3,6 miliardi).
Le Economie e i Paesi emergenti, come appunto il Qatar, utilizzano sempre più spesso gli eventi sportivi per migliorare la propria immagine nei confronti del mondo. Anche per la Cina è stato così quando, in occasione delle olimpiadi invernali di Pechino, il governo cinese ha cercato di distendere i rapporti molto tesi con i Paesi Occidentali.
Una scelta geopolitica che sembra aver preso anche l’Arabia Saudita, anche con l’utilizzo di riforme interne con lo scopo di diventare un Paese dal volto progressista. Dunque, in futuro non potremo che osservare momenti come quello che stiamo vivendo adesso in Qatar. Occhio dunque a Paesi come l’India, il Brasile e l’Indonesia.
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