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Pensioni 2023: 64 anni per tutti, come funziona e come si chiede, svolta Meloni OK INPS

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Salvatore Dimaggio

Il tema più caldo è sicuramente quello delle pensioni perché Giorgia Meloni interviene con forza su un sistema che ormai ha bisogno di essere modificato per tante ragioni.

Innanzitutto le casse dell’INPS sono sempre più disastrate e poi bisogna intervenire su tante situazioni pensionistiche e su tanti scivoli di uscita che finivano teoricamente con il 31 dicembre del 2022. Quindi vediamo che cosa succede con le pensioni dell’anno prossimo. Bisogna essere estremamente chiari, il governo Meloni ha a disposizione fondi molto limitati sul fronte delle pensioni perché l’INPS ha un bilancio gigantesco.

Pensioni 64 anni
Pensioni 64 anni (I Love Trading)

Con le pensioni dell’anno prossimo tutto sembra peggiorare. In sostanza il requisito contributivo aumenta nel 2023 al posto di diminuire oppure di restare stabile. Innanzitutto il problema è che una quota 41 o una pensione flessibile a 62 anni sono probabilmente insostenibili per il bilancio statale.

Un sistema che può dissuadere

Quando si parla di uscita anticipata chiaramente i sindacati e i lavoratori sono contenti ma uscita anticipata significa concretamente anche un coefficiente di trasformazione molto meno conveniente. Quindi se parlare di uscita anticipata significa non tagliare più di troppo le pensioni, ecco che i sindacati e i lavoratori sono soddisfatti ma la realtà dei fatti è che la riforma della pensione voluta dal governo Meloni fa corrispondere un taglio dell’età pensionabile ad un pesante taglio della pensione.

Quindi sostanzialmente ci sono meno contributi versati e coefficienti di trasformazione del montante contributivo sicuramente più penalizzanti. Quindi quota 103 significa un taglio veramente troppo forte della pensione e di conseguenza tanti lavoratori finiranno per non scegliere la quota 103.

I problemi di quota 103 e la svolta dell’uscita a 64 anni flessibile

Proprio per questo molti esperti del mondo pensionistico ritengono che quota 103 più che essere un canale di uscita dal lavoro sia proprio un modo per dissuadere i lavoratori dall’andare in pensione anticipatamente. Forse può sembrare un discorso un po’ cinico ma sono tanti gli esperti che stanno dicendo che quota 103 e così sfavorevole per il lavoratore che tanti sostanzialmente continueranno a lavorare sperando poi in una riforma più favorevole o almeno sperando di maturare più contributi nel corso del tempo.

Pensioni 64 anni per tutti
Pensioni 64 anni per tutti (I Love Trading)

Ma l’idea diffusa è che la pensione a 64 anni sarebbe la soluzione migliore per tutti. Infatti la soluzione della pensione a 64 anni per tutti che magari potrebbe anche essere presa in un secondo tempo dal governo e potrebbe essere flessibile proprio partendo dai 20 anni di contributi.

Una svolta possibile

Non è assolutamente escluso che il governo prenda in considerazione l’idea di una pensione a 64 anni flessibile che parte dai 20 anni di contributi versati ma al momento questa non sembra essere la strada preferita dal governo. Ma tanti esperti del mondo pensionistico la stanno rimarcando come una via molto positiva che magari il governo potrebbe imboccare per la riforma delle pensioni 2024 o che magari potrebbe introdurre come correttivo anche nell’ambito del 2023.

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