Attenzione alle novità sulla pensione di reversibilità perché l’assegno dell’INPS ha una scadenza e non dura per sempre.
Quando il coniuge viene a mancare scatta sicuramente un momento di profonda destabilizzazione psicologica ed esistenziale. La morte del compagno o della compagna di una vita è una ferita lacerante che spesso poi arriva in una fase avanzata dell’età quando anche reagire diventa più difficile.
Sostanzialmente la pensione di reversibilità arriva proprio a dare un concreto sostegno economico quando il coniuge viene a mancare. Avere la pensione di reversibilità è qualcosa di piuttosto doloroso per tanti motivi. Infatti proprio nel momento tragico della morte del coniuge bisogna mettere in campo tutta una serie di contorte procedure burocratiche proprio per riuscire ad avere questo assegno.
Attenzione a quando si perde
L’assegno chiamato pensione di reversibilità viene riconosciuto al coniuge ma anche ai familiari superstiti. Ma questo assegno viene riconosciuto soltanto se si verifica la morte di un pensionato. La pensione di reversibilità anche se di solito viene concettualmente legata a qualche cosa che poi percepisce la moglie, in realtà può essere percepita dalla moglie dal marito ma anche dai figli.
Infatti è proprio la composizione del nucleo familiare a cambiare tutto per quello che riguarda la pensione di reversibilità. Perché scatti la pensione di reversibilità c’è bisogno che è pensionato abbia rispettato una serie di requisiti per quello che concerne il lato contributivo e assicurativo. Molti però fanno confusione sull’assegno INPS di reversibilità perché si chiedono se dura per sempre oppure se ha effettivamente una scadenza.
Come funziona e come si perde: tanti casi
Innanzitutto bisogna tenere presente che la pensione di reversibilità viene riconosciuta soltanto al coniuge ai figli minori ai figli studenti universitari e studenti di scuola media, ai figli inabili, ai genitori, a fratelli e sorelle e in alcuni casi ai nipoti, ma la decadenza della pensione di reversibilità può riguardare tantissimi casi. L’INPS ha anche recentemente sottolineato che non c’è una vera e propria data di scadenza per l’erogazione della pensione di reversibilità ma è anche vero che la pensione di reversibilità effettivamente può essere persa in tanti casi.
Innanzitutto bisogna sempre tenere presente il reddito percepito nell’anno. Infatti la pensione di reversibilità oscilla proprio in base al reddito del coniuge superstite. Ma la decadenza dell’assegno previdenziale scatta proprio al diciottesimo anno di età dei figli minori oppure al ventunesimo anno di età se si tratta di figli che frequentano una scuola professionale o che comunque non abbiano terminato il corso di studi.
Ecco i vari casi in cui si perde
Tra l’altro la pensione di reversibilità viene persa ai 26 anni nel caso di figli che frequentano l’università. Ma un altro caso in cui si perde la pensione di reversibilità è quando venga a mancare la certificazione medica che va a testimoniare lo stato di inabilità.
Quindi la cosa da capire sulla pensione di reversibilità è che pur non avendo una data di scadenza in realtà ha tante motivazioni che possono effettivamente farla perdere. Quindi per i vari beneficiari della pensione di reversibilità è sempre importante verificare quali sono le condizioni poste dall’INPS e anche quali sono le eventuali novità alle normative di questo particolarissimo per trattamento pensionistico. Infatti la pensione di reversibilità è sicuramente un trattamento pensionistico preziosissimo ma è anche qualcosa soggetto ad una normativa sempre in via di evoluzione.