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25 anni di contributi e 57 anni di età: la pensione 2023 è ricca e sorprendente

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Riccardo Magliano

Le possibilità di andare in pensione prima del tempo in Italia sono più di quante ce ne si potrebbe mai aspettare. Normalmente la legge prevede che si vada in pensione a 67 anni di età e con 20 anni di contributi alle spalle, ma c’è la possibilità di andarci anche con 10 anni di anticipo. Si tratta di una possibilità limitata a una risicatissima platea di persone.

pensionato in anticipo
in pensione a 57 anni
ilovetrading.it

Per andare in pensione di vecchiaia in Italia la legge prevede che si utilizzi la formula della legge Fornero. Questa prevede che un lavoratore possa ritirarsi e andare in pensione se ha già compiuto l’età anagrafica di 67 anni e se ha alle spalle almeno 20 anni di contributi versari tramite il suo lavoro. Il lavoratore in questione può quindi smettere di lavorare e andare in pensione per godersi la sua vecchiaia con un assegno mensile riconosciuto dall’INPS calcolato tramite un calcolo contributivo sui contributi versati negli anni. Più il lavoratore ha dato allo Stato, più gli viene dato indietro.

In alternativa ci sono i meccanismi di pensione anticipata. Questi sono stati introdotti per permettere alle persone di andare in pensione prima del tempo e permette, almeno in teoria, una maggiore e più rapido ricambio generazionale nel mondo del lavoro. Possiamo portare l’esempio della quasi esaurita Quota 102, che permette l’uscita dal mondo del lavoro con i requisiti di 63 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi. Oppure possiamo citare l’Ape Sociale. Questa è pensata per casi particolari che richiedono un pensionamento anticipato. In questo caso i requisiti per accedere a questa forma di pensionamento anticipato sono il compimento di 63 anni di età anagrafica e aver registrato almeno 30 anni di contributi versati.

Andare in pensione a 57 anni e con 25 anni di contributi?

Esiste poi un metodo per andare in pensione con 10 anni di anticipo. Si tratta di una soluzione eccezionale, accessibile da un risicatissimo numero di persone e che porta ad un assegno pensionistico tra i più bassi che si possano calcolare. Ciò non di meno, è una cosa possibile. Qualcuno si è chiesto se sia possibile andare in pensione all’età di 57 anni e con 25 anni di contributi. In realtà una possibilità di andare in pensione a 57 anni c’è, ma è ristretta a una piccolissima platea di persone.

pensionato
in pensione a 57 anni
Foto ANSA – ilovetrading.it

Si può struttare il meccanismo di Quota 41. Si tratta di un metodo di pensione anticipata attivo già da qualche anno che permette di andare in pensione in anticipo, a prescindere dall’età anagrafica. Si tratta di una misura studiata per i lavoratori precoci, che hanno iniziato a lavorare molto presto nella loro vita e sono riusciti a non smettere mai fino al giorno della pensione. Il problema con questo metodo è che 25 anni di contributi sono troppo pochi. Per andare in pensione con Quota 41, infatti, occorre aver versato 41 anni di contributi nel corso della propria vita lavorativa.

In pensione con 25 anni di contributi, un sogno che potrebbe finire male

Nonostante andare in pensione presto sia un sogno per molti, questo potrebbe finire piuttosto male se, gli anni anagrafici sono accompagnati da poca contribuzione. Il calcolo contributivo della pansione, che determina l’ammontare di denaro che arriverà da pensionati con l’assegno mensile, viene calcolato in base agli anni di contributi versati. Con 25 anni di contributi l’assegno mensile sarebbe molto basso, introno agli 800 euro lordi al mese, quindi 600 euro netti.

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