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Pensioni: niente aumento a gennaio “doccia fredda” ma la speranza c’è

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Stefano Vori

Pensioni: niente aumento a gennaio. Nonostante si prospettassero aumenti più o meno cospicui, al momento sembra tutto arenato per mancanza di risorse. Ma non tutto è perduto…

Chi si aspettava sotto l’albero di Natale un bel regalo formato aumento delle pensioni a partire dal mese di gennaio 2023, c’è rimasto malissimo. Sembrava che tutto portasse ad una positiva conclusione ed invece niente…

Maurizio Landini
Pensioni niente aumento a gennaio (I Love Trading)

Al momento di aumenti delle pensioni non se ne parla. Forse più avanti. Forse. Ed intanto l’inflazione non fa che aumentare i prezzi ed anche un piccolo aumento avrebbe fatto sicuramente comodo.

Pensioni, niente aumento a gennaio

A quanto pare il 2023, almeno inizialmente, non porterà buone nuove per quanto riguarda le pensioni. Eppure in tanti ci speravano. Il 2022 è stato un anno durissimo dal punto di vista economico. Una reazione a catena devastante a seguito della guerra tra Russia ed Ucraina, ha messo in seria difficoltà un numero sempre crescente di famiglie. Come sempre sono i nuclei familiari con i redditi più bassi a pagare il prezzo più alto a questa interminabile situazione di emergenza economica, e non soltanto.

Ancor più in difficoltà sono i milioni di pensionati che vivono con assegni mensili inferiori ai 1000 euro e che speravano, dopo tante promesse, di vedere le loro pensioni rivalutate perlomeno per poter fronteggiare con un minimo di tranquillità in più questa onda devastante di prezzi in continua crescita. Ci speravano perché durante la campagna elettorale Silvio Berlusconi aveva più volte promesso che avrebbe portato tutte le pensioni minime a 1000 euro una volta vinte le elezioni.

Invece, niente. Nel 2023 le pensioni avrebbero dovuto ricevere un cospicuo aumento degli importi adeguato ad un costo della vita che in questi ultimi mesi ha toccato picchi preoccupanti, soprattutto per le fasce più deboli. Ora, però, ritardi di carattere tecnico, starebbero rallentando vistosamente le buone intenzioni e quindi è facile immaginare che il tutto vedrà la luce soltanto tra qualche mese. Ma cos’è che sta rallentando il processo di aumenti delle pensioni?

Cosa sta avvenendo?

Iniziamo col dire che l’adeguamento delle pensioni è una costante che si ripete ogni anno. Avviene ogni anno ed ogni anno è diverso poiché l’adeguamento varia a seconda dell’inflazione e del costo della vita, prendendo come riferimento il valore medio dell’indice ISTAT dell’anno precedente dei prezzi al consumo per le famiglie. Questa procedura è quella che si è soliti definire come perequazione automatica, che ha lo specifico fine di tutelare il potere di acquisto dei pensionati in maniera da poter sempre assicurare loro il medesimo tenore di vita, senza che questo rimanga in balia di “scossoni” economici insostenibili.

Pensionato e monete
Pensioni niente aumento a gennaio (I Love Trading)

Il ricalcolo degli importi delle pensioni era un passaggio previsto ormai da tempo, soltanto che ora mancherebbero i tempi tecnici per erogare i fondi. Per il 2023 la percentuale di adeguamento delle pensioni è pari al 7,3% il che, tradotto in moneta sonante, vuol dire un aumento di 38 euro mensili per le pensioni minime. Ovviamente l’aumento va poi a crescere in relazione all’importo che ciascun pensionato percepisce. Per quanto riguarda, infine, proprio le pensioni minime, almeno queste vedranno un piccolo aumento dal momento che gli importi elargiti passeranno da 525,38 euro a 600 euro. E’ un inizio.

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