Borsa: in Italia manca l’educazione finanziaria e troppi sottovalutano i gravi rischi.
Secondo gli esperti del mondo del risparmio gli italiani sono estremamente carenti dal punto di vista dell’educazione finanziaria. Sostanzialmente gli italiani conoscono poco o nulla dei meccanismi della borsa e degli investimenti finanziari e questo è un grosso problema. I gestori dei fondi battono molto sul tema dell’educazione finanziaria in definitiva proprio per responsabilizzare gli investitori ma anche comunque sia per avvicinarli a questo mondo e per farli diventare loro potenziali clienti.
Parlare di educazione finanziaria è qualcosa di molto ambiguo. Infatti da un lato parlare di educazione finanziaria è giusto perché responsabilizzare gli investitori sui gravissimi rischi dell’investimento in borsa è assolutamente necessario. Ma non bisogna dimenticare che quando i fondi investimento sponsorizzano corsi sull’educazione finanziaria comunque sia stanno cercando di allettare il potenziale investitore verso i loro prodotti.
Questo è assolutamente lecito e non c’è niente di male ma gli esperti sottolineano come gli italiani tendono a sottovalutare gravemente il rischio dell’investimento in borsa. L’investimento in borsa è soggetto ad una volatilità fortissima e sebbene sul lunghissimo termine le borse tendano ad aumentare di valore, le fluttuazioni sul breve medio ma a volte anche lungo periodo possono essere devastanti per i risparmi di un investitore.
Quindi se è vero che l’educazione finanziaria in Italia è carente, questa carenza non va compensata nel senso di attrarre maggiormente potenziali investitori in borsa ma va sottolineata come un elemento di attenzione. Infatti è assolutamente importante (e sul nostro sito lo facciamo molto spesso) mettere in guardia sui gravissimi rischi dell’investimento in borsa.
Nell’investimento in borsa il capitale non è garantito (di norma) e quando si perde si perde in maniera drammatica. Ovviamente ci possono essere anche casi di fondi che in parte garantiscono il capitale ma anche in questo caso è molto importante distinguere tra i rischi proposti da chi propone l’investimento e quelli reali. L’educazione finanziaria deve puntare a far capire al potenziale investitore qual è il suo profilo di rischio e quanto può rischiare in base alla sua situazione economica e familiare.
Guai se l’educazione finanziaria si trasforma in uno strumento di marketing. Infatti quando un potenziale investitore si approccia a corsi online o anche a corsi fisici di educazione finanziaria, le informazioni apprese in quei corsi lo orienteranno nelle sue scelte. Di conseguenza queste informazioni devono essere finalizzate ad offrirgli un quadro chiaro e trasparente e non ad invogliarlo ad investire.
Infatti l’investimento in borsa è carico di rischi e quindi quando si parla di educazione finanziaria sarebbe sempre meglio se l’educazione finanziaria stessa fosse messa in campo da realtà che non hanno interesse a far investire il cittadino ma che abbiano unicamente l’interesse di offrirgli un quadro chiaro e trasparente di opportunità ma anche e soprattutto dei rischi.
Quindi se in generale parlare di educazione finanziaria è sicuramente corretto ed importante è importante anche e soprattutto parlarne nel modo giusto in modo tale da non creare pericolose illusioni che poi potrebbero portare a scelte gravemente sbagliate.
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