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Assegno divorzile: queste spese te lo fanno revocare, lista 2023, pochi lo sanno

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Salvatore Dimaggio

L’assegno divorzile è un aiuto veramente fondamentale per tanti Italiani ma una recente ordinanza della Cassazione (numero 36.802 del 2022) arriva a cambiare le cose perché giustifica il mancato riconoscimento dell’assegno divorzile se ci sono alcune spese ingiustificate.

Attenzione dunque perché questa ordinanza della Cassazione cambia veramente tutto per quello che riguarda l’assegno divorzile perché arriva a mettere dei parametri nuovi che fanno sì che determinate spese possano effettivamente far perdere l’assegno divorzile.

Assegno
assegno divorzile (I Love Trading)

Quando due coniugi divorziano l’entità dell’assegno divorzile viene continuamente ridiscussa tra gli avvocati di uno e dell’altro. Capita spesso infatti che il coniuge che riceve l’assegno divorzile si lamenti del fatto che questo assegno è veramente troppo basso mentre il coniuge che lo eroga faccia di tutto per abbassare ulteriormente l’assegno divorzile.

Queste spese diventano pericolose

Purtroppo in Italia non esistono realmente sussidi per chi abbia redditi troppo bassi e quindi è inevitabile che l’assegno divorzile finisca per diventare sempre molto conteso. In sostanza se c’è proprio necessità scatta l’obbligo dei famosi alimenti che serve proprio a sovvenzionare quella minima sussistenza dell’individuo.

La recente ordinanza di cui vi parliamo ha spinto la Cassazione a valutare proprio le spese del beneficiario dell’assegno divorzile.

Confermato un nuovo orientamento

Si tratta di un orientamento completamente nuovo perché andare ad analizzare le spese dell’assegno divorzile significa che proprio queste spese potranno essere usate come strumento dell’avvocato di chi versa l’assegno divorzile per sostenere che l’assegnano non spetti più. In sostanza la Cassazione arriva a sostenere che se chi beneficia dell’assegno divorzile usa questo assegno per delle spese non fondamentali ed anzi si concede dei lussi ecco che l’assegno divorzile può essere revocato.

Ma vediamo concretamente come funziona questa novità. In sostanza se le spese di chi beneficia dell’assegno divorzile appaiono particolarmente robuste e ci sono delle uscite importanti si può desumere che il beneficiario dell’assegno divorzile abbia altre forme di reddito.

Il reddito si riflette nello stile di vita

In sostanza la Cassazione nel caso concreto si è resa conto che la donna che beneficiava dell’assegno divorzile si permetteva uno stile di vita superiore rispetto all’indennità di disoccupazione che percepiva. In sostanza la donna appariva più benestante rispetto a quanto l’indennità di disoccupazione e l’assegno divorzile le avrebbero consentito.

Perdita assegno divorzile
Perdita assegno divorzile / I Love Trading

Quindi linea di principio questa donna comparsa davanti alla Cassazione viveva soltanto con l’indennità di disoccupazione e con l’assegno divorzile e quindi teoricamente avrebbe dovuto fare una vita piuttosto modesta. Ma l’avvocato dell’ex marito ha dimostrato che il tenore di vita di questa donna faceva immaginare una fonte di reddito extra e quindi proprio in virtù di questo l’assegno divorzile evidentemente non spettava più.

Un orientamento che cambia le cose

Ma già recenti pronunce della cassazione sembravano andare in questa direzione. Quindi diventa molto importante capire quando le spese di chi beneficia dell’assegno divorzile sono tali da far pensare a fonti di reddito extra. Infatti grazie a quest’ultima sentenza della cassazione che conferma quelle precedenti queste spese potrebbe essere proprio un pericoloso indice di un reddito superiore e non dichiarato che più che problemi fiscali potrebbe portare proprio alla perdita dell’assegno stesso.

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