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Contributi non versati dall’azienda: capita spessissimo e non lo sai, rimedia ora

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Riccardo Magliano

I lavoratori dipendenti possono contare su un aiuto inaspettato qualora scoprano che i loro contributi non sono stati versati dall’azienda all’Agenzia delle Entrate.

Questo aiuto è estremamente prezioso, in quanto per l’azienda è evasione fiscale, e per i lavoratori è qualcosa che compromette la pensione.

protesta del lavoratori
mancato invio dei contributi
ilovetrading.it

Il mancato versamento dei contributi dall’azienda all’Agenzia delle Entrate è un comportamento molto meno raro di quanto ci si possa aspettare. Il meccanismo è molto semplice: invece che versare direttamente i contributi all’Agenzia delle Entrate, un lavoratore dipendente si fa detrarre dall’azienda la parte dei contributi direttamente dallo stipendio mensile. L’azienda quindi ha il compito di inviare i soldi all’Agenzia delle Entrate, cosicché il lavoratore possa contare su quei soldi al momento del calcolo dei contributi per la pensione. Succede però che le aziende decidano illecitamente di tenersi i soldi dei contributi dei lavoratori. Per avidità principalmente, in quanto si tratta di un comportamento scorretto nei confronti dei dipendenti, ma soprattutto di una forma di evasione fiscale.

Se il lavoratore riuscisse in qualche modo a scoprire di questo comportamento scorretto da parte dell’azienda, può chiedere aiuto all’INPS. Per interesse del lavoratore, ma anche proprio, l’INPS è pronto ad aiutare i lavoratori vittime di questi comportamenti dell’azienda. L’aiuto per i lavoratori da parte dell’INPS arriva tramite il Fondo di Garanzia. Il lavoratore può richiedere che i contributi che gli spettano siano integrati per la parte non corrisposta del proprio datore di lavoro tramite il Fondo di Garanzia in maniera da rimanere in pari con i contributi durante la sua carriera lavorativa. Saranno poi l’INPS e soprattutto l’Agenzia delle Entrate a chiedere conto all’azienda per le sue azioni.

L’intervento dell’INPS per i contributi non versati e il Fondo di Garanzia

L’attivazione delle procedure da parte dell’INPS, ma soprattutto l’azione del lavoratore non appena si accorge di aver subito un’ingiustizia deve essere celere. Più tempo passa, e maggiori sono i soldi che il lavoratore potrebbe star perdendo. La cosa importante è conoscere l’iter giusto da intraprendere in caso si scopra una irregolarità nella consegna dei contributi da parte del datore di lavoro. In un caso del genere è a rischio la pensione del lavoratore, che mai come in questo periodo non può essere sottovalutata.

Il problema della mancanza di contributi attivi quando si va a richiedere la pensione, sia questa anticipata o di vecchiaia, potrebbe decretare se il lavoratore possa o non possa andare in pensione nei tempi stabiliti.

conferenza INPS
mancato invio dei contributi
ilovetrading.it

L’importanza del conteggio dei contributi

Che tutti i contributi siano stati versati correttamente è particolarmente importante nel 2023. La principale riforma pensionistica fatta dal Governo quest’anno è Quota 103, una misura di pensionamento anticipato che richiede moltissimi contributi versati. In particolare, la misura si attiva con un requisito minimo di età di 61 anni, ma con 41 anni di contributi versati all’INPS. Se manca anche solo un mese di contributi, non è possibile andare in pensione anticipatamente.

Questo potrebbe essere un’enorme perdita per i lavoratori, che, nel migliore dei casi, potrebbero essere costretti a lavorare per altri 6 anni prima di poter andare in pensione con la pensione di vecchiaia, che prevede un requisito di età di 67 anni e 20 anni di contributi.

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