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Spesa troppo cara: sfrutta il taglio delle associazioni dei consumatori “finalmente”

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Stefano Vori

Spesa troppo cara. Un problema drammatico, che milioni di famiglie italiane stanno vivendo sulla loro pelle. Ma potrebbe esserci finalmente la soluzione al grave problema.

Ci siamo quasi e tra poco “festeggeremo” il primo, agghiacciante compleanno di quella sciagura umana denominata guerra iniziata il 24 febbraio 2022. Un anno terribile per chi è sotto attacco della follia russa ma anche per chi, anche se in forma infinitamente diversa ed assai minore, la guerra la vive da lontano e ne sconta gli inevitabili effetti collaterali.

Supermercato
Spesa troppo cara ( I Love Trading)

Il prezzo più alto che tutti gli altri, popolo ucraino escluso, stanno pagando alla guerra è esattamente quello del costo della vita quotidiana fatta di spesa per mangiare e pagamenti delle utenze domestiche. E lì che tanti sentono gli effetti della guerra, dolorosi, ma decisamente meno angosciosi, ed angoscianti, dei bombardamenti che scuotono l’Ucraina.

Spesa troppo cara, tutto parte da lì

Ancora non è scientificamente provato ma è la Storia a confermarlo infinite volte, che l’uomo non è assolutamente l’animale più intelligente sulla terra. E l’ultima volta ne abbiamo avuto conferma il 24 febbraio 2022 quando un uomo, Vladimir Putin, ha ritenuto fosse opportuno e necessario entrare con i carri armati in Ucraina. La scoppio della guerra è stato soltanto l’inevitabile conseguenza di quel gesto insano e così nel cuore dell’Europa, dopo oltre settant’anni, bombe e cannoni riprendevano a tuonare.

La guerra è un infinito sciame di sciagure, che si susseguono una dietro l’altra, scuotendo la popolazione con bombe e privazioni di ogni genere. Ma la guerra porta sempre con sé inevitabili crisi economiche che si contano con continui “caro” a cui affiancare un’altra parola. E è così che nascono spontaneamente il caro-bollette, il caro-carburante-, il caro-casa ed il caro-spesa. Proprio la spesa quotidiana, quella che ci porta al supermercato di fiducia e che per anni ha rappresentato la normalità della nostra vita, ora è un momento di passione autentica.

Con il carrello tra le mani ci accorgiamo di quanto, in meno di un anno, i prezzi siano letteralmente esplosi. Chiamala guerra, inflazione o aumenti più o meno generici, ci si accorge vedendo il carrello come e quanto la situazione sia drammaticamente cambiata. Fino a un anno fa la lista della spesa con le cose più necessarie poteva essere integrata da qualche “capriccio”. Ora invece la lista è ridotta all’osso, priva non soltanto di cose non necessarie, ma anche di cose necessarie che non si “possono” acquistare. Magari dopo.

Per le associazioni dei consumatori ogni famiglia ha speso nel 2022, 500 euro in più rispetto all’anno precedente. Allora vediamoli questi aumenti.

Folli aumenti

Questa inarrestabile scia di aumenti ha visto coinvolti prodotti che rappresentano le priorità nella maggior parte delle cucine italiane, ovvero pasta, farinacei, frutta, verdura, latticini, uova. Vediamo nel dettaglio gli aumenti che hanno toccato i prodotti di prima necessità :

  • Frutta fresca +14,3%;
  • formaggi e latticini +7,3%;
  • pane +11%;
  • pasta +17,3%;
  • carne bovina +5,9%:
  • pesce +8,3%.
Scontrini spesa
Spesa troppo cara (I Love Trading)

Le associazioni dei consumatori hanno inoltrato formale richiesta al governo presieduto da Giorgia Meloni cercando di proporre una soluzione concreta al problema, rappresentata dall’azzeramento dell’IVA per i beni di prima necessità. Tale proposta era già stata avanzata dai ministri Renato Brunetta e Daniele Franco al tempo del governo presieduto da Mario Draghi. Al momento tale ipotesi è stata respinta dal governo poiché non vi sono le risorse necessarie per coprire una spesa stimata intorno ai 4 miliardi di euro.

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