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Pensione: ecco chi rischia di perderla se non si mette in regola coi documenti

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Salvatore Dimaggio

Dopo una dura vita di lavoro andare in pensione è sicuramente il sogno degli italiani ma quando si è in pensione purtroppo la burocrazia non è certo finita.

Sarebbe bello se una volta andati in pensione ci si liberasse non solo del lavoro ma anche di tutta la contorta burocrazia che l’Inps impone. Tuttavia non è così anzi se non si sta dietro alle richieste dell’INPS si rischia addirittura una perdita o una riduzione della pensione.

Inps
Pensioni (I Love Trading)

Infatti i pensionati devono non soltanto controllare il cedolino della pensione ma anche accedere periodicamente al sito dell’Inps attraverso lo spid per verificare proprio se l’istituto richiede loro delle documentazioni o delle comunicazioni. Purtroppo queste non mancano e non riguardano soltanto la comunicazione sui redditi alla quale tanti pensionati sono annualmente tenuti.

Tanta burocrazia per non avere pesanti sanzioni e perdere la pensione

Infatti tanti pensionati sono obbligati a comunicare annualmente i loro redditi proprio perché hanno pensioni in qualche modo connesse con il reddito e quindi se non comunicano il reddito la pensione potrebbe essere tagliata o revocata. Ma c’è anche un’altra scadenza che riguarda i pensionati.

Infatti l’INPS con il messaggio 3.286 del 6 settembre 2022 ha fatto scattare proprio la seconda fase dell’accertamento dell’esistenza in vita dei pensionati che risiedono all’estero. Infatti l’INPS per continuare ad accreditare la pensione ai pensionati che risiedono all’estero ha bisogno che il pensionato restituisca il modulo inviato entro il 12 gennaio 2023.

Esistenza in vita e pagamento: doppia incombenza necessaria

Infatti se non c’è l’attestazione dell’esistenza in vita entro il 12 gennaio 2023 e poi l’assegno previdenziale non viene neppure riscosso entro il 19 febbraio scatterà la sospensione della pensione. Quindi i tempi per questi adempimenti INPS sono proprio i seguenti. Entro il 12 gennaio 2023 bisognava aver restituito debitamente compilato il modulo sull’esistenza in vita.

Ma se oltre a non aver restituito questo modulo non si riscuoterà nemmeno la pensione il 19 febbraio ecco che l’Inps disporrà d’ufficio la sospensione della pensione che proprio dal mese di marzo 2023 non sarà più corrisposta al pensionato.

Attivarsi subito e contattare l’INPS perchè una delle due incombenze è già scaduta

Il modulo dell’esistenza in vita andava inviato ad un rappresentante del consolato o dell’ambasciata. Chi non ha fatto queste cose deve immediatamente attivarsi contattando l’INPS. Infatti bisogna prontamente contattare l’INPS per specificare che il pensionato è ancora vivo e per spiegare i motivi per cui non è riuscito a restituire il modulo. Infatti in questo caso bisognerà offrire delle prove valide per riattivare tutta la procedura e per non perdere l’erogazione dell’assegno.

Documenti da inviare all'INPS
Documenti da inviare all’INPS / I Love Trading

Protagonista di questa procedura è proprio Citibank che si occupa di corrispondere la pensione agli italiani all’estero. Infatti l’attestazione dell’esistenza in vita viene inviata proprio da questa banca a tutti i pensionati che risiedono all’estero ma se non si è fatto in tempo come dicevamo prima, bisogna immediatamente attivarsi a contattare l’INPS.

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