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Case Green, il Parlamento europeo dà un sonoro schiaffo a Giorgia Meloni

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Stefano Vori

Case Green, il Parlamento europeo ha iniziato l’iter della direttiva riguardante l’aumento dell’efficienza energetica degli immobili. Il primo via libera non è andato giù all’Italia.

Aveva puntato sull’Europa ma sembra che, almeno per il momento, l’Europa non punti su di lei. Giorgia Meloni sta muovendo i suoi prima passi “europei” e sperava di raccogliere decisamente più consensi. Ma il 9 febbraio 2023 è stata decisamente una giornata “nera”.

Parlamento europeo
Case Green (I Love Trading)

9 febbraio 2023. Una data che per un po’ rimarrà impressa nella mente della premier Giorgia Meloni. L’Europa le ha fatto conoscere il suo volto più sgradevole. Lei, che fin all’inizio del suo mandato, e ancor prima, durante l’intera campagna elettorale, aveva sposato, ripreso e proseguito il cammino del precedente esecutivo di Mario Draghi per quanto concerne la politica internazionale, europeista, atlantista, pro-ucraina senza se e senza ma, si è ritrovata esclusa dall’Europa che conta.

Quasi non fosse bastato “l’inopportuno” invito all’Eliseo del presidente dell’Ucraina, Zelensky, come da definizione di Giorgia Meloni, da parte del presidente della Repubblica francese, Macron, con tutto il relativo codazzo di polemiche pro e contro e commenti da parte di esponenti della maggioranza di centro-destra che sostiene il governo così come dall’opposizione, mai così unita, dal Parlamento europeo è arrivato un altro, sonoro schiaffo all’Italia.

Case Green primo round all’Europa, ma è solo l’inizio

La Commissione per l’Industria del Parlamento europeo ha infatti concesso il semaforo verde alla Direttiva dell’Unione europea finalizzata all’aumento dell’efficienza energetica degli edifici responsabili, secondo i dati a disposizione di Bruxelles, del 35% delle emissioni di gas serra in Europa. Il rigidissimo testo europeo prevede che gli immobili residenziali raggiungano, come minimo, la classe energetica E entro il 1°gennaio 2030 per approdare poi alla classe D entro il 2033.

Entro il 2050 l’intero settore edile all’interno dell’Unione europea dovrà essere “climaticamente neutro”. Apriti cielo. Questo primo passo da parte del Parlamento europeo ha rinfocolato divisioni e polemiche all’interno del consesso. Anche l’Italia ha fatto sentire la sua voce di aperto dissenso all’impostazione generale della direttiva. Cosa hanno detto i nostri politici a riguardo?

Case Green, il Parlamento europeo dà un sonoro schiaffo a Giorgia Meloni
Case Green, l’intervento del Parlamento Europeo – Ilovetrading

Com’era facilmente immaginabile è stata la Lega a reagire con più veemenza alla direttiva UE sul tema delle case green parlando di: “Schiaffo all’Italia“. Un po’ più prudente il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, che chiede una “valutazione più graduale“, come ci ricorda il quotidiano La Stampa. Il testo che è stato approvato in commissione ha visto il voto favorevole di Socialisti e democratici, Verdi e Sinistra. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno votato compattamente contro.

La direttiva UE tornerà protagonista a marzo quando vi sarà il voto dell’Assemblea plenaria. Si passerà poi al Trilogo, ovvero al negoziato a tre che vedrà protagonisti il Parlamento, la Commissione e il Consiglio europei per l’approvazione definitiva del piano. È facile prevedere come il negoziato andrà a smussare gli angoli e ad ammorbidire le rigide linee guida della direttiva. Alla fine, probabilmente, il testo che dovrà poi essere votato per l’approvazione finale sarà decisamente più “leggero”.

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