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Elezioni a Piazza Affari, quando denaro e potere sono una cosa sola

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Stefano Vori

Le elezioni di Piazza Affari, un altro appuntamento “elettorale” emotivamente, e mediaticamente, meno coinvolgente, certo non meno importante. E tra le due elezioni spunta un filo rosso che le unisce. Quale? 

Elezioni, elettori, candidati. Il popolo italiano ha vissuto questa esperienza soltanto pochi mesi fa con le Elezioni Politiche del 25 settembre 2022. Allora si è eletta la maggioranza che ha dato vita al governo. Ora ci attendono altre elezioni, non meno importanti.

Enel ed elezioni, denaro e potere uniti
Le elezioni di Piazza Affari – Ilovetrading

Le elezioni di Piazza Affari, affari che ci riguardano

Elezioni. E’ sempre un momento particolare quando si deve eleggere “qualcuno” che dovrà andare a ricoprire un ruolo importante. E se ogni elezione nasconde sempre quel non so che di affascinate, misterioso e intrigante, è indubbio che esistano elezioni ed elezioni. Non è raro poi che elezioni apparentemente lontane tra di loro, per via dei rappresentanti e, soprattutto, per le cariche che questi andranno poi a ricoprire, risultino invece strettamente connesse. Quasi simbioticamente.

Il popolo italiano, o parte di esso dal momento che soltanto un italiano su tre ha votato, si è espresso la sua preferenza nelle Elezioni Politiche anticipate del 25 settembre 2022. Elezioni che hanno visto il trionfo della coalizione di centro-destra. Da quella vittoria indiscutibile è nato il governo presieduto da Giorgia Meloni, peraltro la prima donna premier nella storia della Repubblica Italiana. Il 2023 vedrà, invece, una serie di altre elezioni che non si disputeranno in contemporanea ma avranno luoghi e tempi diversi.

Sono elezioni che non intrigano e coinvolgono come le elezioni politiche ma che a queste possono essere strettamente connesse. Sono elezioni che riguardano la sfera della grande economia, quella che guida il paese e che, sostanzialmente, ne orienta le scelte. Da qui la stretta connessione con la politica. Da qui il rapporto stretto che può sorgere, quasi naturalmente, tra le due elezioni. Eni, Enel e Leonardo sono soltanto alcuni dei nostri “colossi” che attendono di conoscere i loro nuovi vertici. E Giorgia Meloni cosa ne pensa?

Gli Affari scendono in Piazza

Quando si parla di economia le parole contano poco. I numeri sono la vera voce e sono  chiarissimi. In questo 2023 ci attendono qualcosa come 62 assemblee di società che saranno chiamate ad eleggere ben 584 consiglieri. Una “tornata elettorale” che mai come in questo anno coniugherà quantità a qualità, poiché direttamente interessate al voto vi saranno alcuni “gioielli” di Piazza Affari. Tra le società che saranno coinvolte nella tornata elettorale ve sono 17 controllate direttamente dal MEF, ovvero dal Ministero dell’Economia e delle Finanze oltre a 46 partecipate in maniera indiretta.

E’ qui che si tasterà in maniera concreta come e quanto le decisioni del nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni andranno ad impattare sulle nomine dei vertici dei più importanti gruppi italiani. Qualche altro nome prestigioso? Poste Italiane, Banca Mps, Terna e Enav. Ecco pertanto che il filo rosso, o nero a seconda dei gusti politici, tiene insieme, in maniera inequivocabile le diverse elezioni. Niente di nuovo sotto il sole dal momento che la politica ha sempre “indirizzato” le scelte. Ovunque e comunque. La speranza è che sia scelte oculate.

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