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Terremoto in Turchia, spuntano le truffe degli enti di beneficenza: come difendersi

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Cindy Delfini

Lo scorso 6 febbraio la Turchia, insieme alla Siria, è stata colpita da un terremoto. Il Paese ha potuto contare su diverse iniziative di raccolta fondi, anche se non mancano i tentativi di truffa da parte dei malviventi.

Proseguono le ricerche delle vittime che, lo scorso 6 febbraio, hanno vissuto un disastro ambientale destinato ad avere terribili conseguenze. Il terremoto ha colpito l’area di confine tra Turchia e Siria, provocando la morte di oltre 20 mila persone. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il numero è destinato a salire. Alla triste notizia, ha fatto seguito la reazione di tantissimi utenti. Questi ultimi non hanno esitato a prendere parte alle iniziative di raccolta fondi tramite donazioni online. Purtroppo, però, molti malviventi hanno pensato di approfittare della situazione con le loro truffe.

Terremoto in Turchia, le truffe dei siti di beneficienza
Terremoto in Turchia, le truffe online dei falsi account di raccolte fonte – ilovetrading.it

Il terremoto, per la precisione, non è stato solamente uno. I sismi registrati sono due, il primo di magnitudo 7,8 e il secondo di 7,5. A questi hanno fatto seguito numerose scosse. Questa non è la prima volta che l’area viene colpita da un disastro simile. Turchia e Siria (che da undici anni sta vivendo un’orribile conflitto), in passato, avevano già dovuto fare i conti con terremoti che hanno causato la morte di milioni di cittadini. La Turchia, in particolare, è uno dei Paesi maggiorente a rischio, per via della sua posizione. Si trova, infatti, sulla placca anatolica situata tra due fraglie (ossia fratture della crosta terreste) dalle dimensioni notevoli.

Qualsiasi aiuto alle vittime e allo Stato è sicuramente bene accetto. Ciò che conta è prestare attenzione ai siti dedicati alla raccolta fondi. Molti hacker hanno subito approfittato dei buoni propositi di milioni di utenti, che hanno raggirato con le loro truffe online. In particolare su Twitter, dove sono stati creati diversi account fasulli. I profili vengono utilizzati per invitare gli users ad effettuare una donazione da appositi link. Peccato che, in realtà, l’unico posto in cui finiscono i soldi che vengono donati sono le tasche dei cybercriminali.

Turchia, i profili fake per raggirare i donatori

I malviventi ricorrono al servizio di PayPal per portare a termine il raggiro. Il che dovrebbe già essere un campanello d’allarme: è dal 2016 che la piattaforma non è più attiva in Turchia. La stessa azienda è intervenuta con un comunicato: “Mentre la stragrande maggioranza delle persone che utilizzano PayPal per accettare donazioni ha le migliori intenzioni, ci sono inevitabilmente alcuni che tentano di sfruttare la natura caritatevole e la generosità di altri”. Gli utenti sono stati invitati a segnalare qualsiasi attività che paia loro sospetta.

Terremoto in Turchia, le truffe degli enti di beneficienza
Attenzione alle truffe online – ilovetrading.it

Tra gli account falsi che sono stati smascherati in questi giorni da Bleeping Computer segnaliamo “Turkey Earthquake Relief”, sul quale venivano pubblicati aggiornamenti sul terremoto rifacendosi a testate affermate, in modo da apparire più credibile. Nonostante il profilo sia stato chiuso da Twitter, la pagina per le donazioni su PayPal continua ad essere funzionante. Fino ad ora ha raccolto un totale di 900 dollari, provenienti da tre donazioni. Nel frattempo in Turchia i cittadini sono tornati su Twitter, dopo che il governo aveva deciso di bloccare l’accesso al social network. Scelta presa dal Presidente Erdogan, intento a fermare la diffusione di fake news relative ai soccorsi.

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