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Conto corrente cointestato o separato: se scegli male nel 2023 è una stangata anche fiscale | Cambia ora

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Daniele Orlandi

Non è un periodo facile per milioni di italiani in possesso di un conto corrente cointestato o separato. Cerchiamo di capire quale sia il migliore da scegliere nel 2023, se scegli male può arrivare una stangata. 

La stangata del caro vita non si è abbattuta solo su carburanti, bollette e generi alimentari ma ha interessato anche il mondo dei conti correnti ed in particolare alcune delle tariffe ad essi legati.

Gestione delle finanze della famiglia e costi
Conto corrente unico o separato, quale scegliere (I love trading)

Nello specifico, alcuni piccoli aumenti si potrebbero tradurre in una spesa importante se calcolati nell’arco di un anno: ecco allora perché è bene, per il 2023, valutare con attenzione la vasta gamma di possibilità offerte in fatto di conti cointestati e singoli, per provare a risparmiare ed evitare, tra una dozzina di mesi, di ritrovarsi a prendere atto di una vera e propria stangata fiscale.

Quale conto corrente scegliere nel 2023: separato o cointestato? Pro e contro

Del resto quella del conto corrente è una decisione che spesso viene presa già poco prima o subito dopo il matrimonio, quando i novelli sposi iniziano a valutare se sia più conveniente avere un conto corrente separato o cointestato. La gestione dei risparmi, quando si è in coppia, cambia radicalmente ed occorre prendere questa decisione con un’attenta valutazione delle proprie abitudini dal punto di vista della gestione dei risparmi. Tenendo conto, non soltanto dei costi di gestione che renderebbero il conto unico apparentemente più vantaggioso, ma anche di molteplici altri fattori.

Qual è la scelta migliore nel 2023
Pro e contro dei conti correnti separati e cointestati (I love trading)

Cerchiamo dunque di capire se nel 2023 sia meglio optare per un conto corrente unico o separato. Nel primo caso i due coniugi, essendo entrambe titolari, potranno accedere senza vincoli ed in egual misura al conto. Ma in fase di apertura potranno optare sia per l’apertura a firma disgiunta, che consente loro di agire con prelievi, bonifici, accredito dello stipendio e pagamento delle utenze in piena autonomia. Sia a firma congiunta che prevede, prima di poter ‘agire’ sul conto, di ottenere l’autorizzazione dell’altro cointestatario. In generale questo tipo di conto dovrebbe semplificare, nell’ottica di una famiglia, la gestione di entrate e uscite, il tutto con una grande convenienza per quanto riguarda i costi di gestione che si fanno maggiormente sostenibili. I contro sono legati al fatto che la privacy è ridotta e dunque occorre che non ci siano dubbi tra i coniugi in merito alla gestione del denaro in esso contenuti.

Conto corrente unico o cointestato: qual è la scelta migliore?

Occorre dunque fare una riflessione, a fronte di una maggiore sostenibilità dal punto di vista dei costi, sulle limitazioni legate a questa scelta. Anche con due conti correnti un coniuge potrebbe comunque poter disporre del denaro dell’altro, pur mantenendo di base una certa autonomia.

In ogni caso, un conto corrente già aperto può anche essere cointestato in un secondo momento, operazione molto semplice che può essere effettuata presso la propria banca o via web in caso di conto corrente online. Si potrebbe dunque pensare di iniziare a disporre di un conto separato e, dopo essersi fatti un’idea sia delle spese che delle modalità di gestione dello stesso, valutare di renderlo cointestato.

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