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Quali banche italiane rischiano di fallire dopo il crac delle banche USA

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Riccardo Magliano

I mercati di tutto il mondo sono nel panico dopo il crac della banca Silicon Valley Bank. Queste le reazioni delle banche italiane.

Il crac di Silicon Valley Bank ha scosso la finanza di tutto il mondo. In molti si aspettano un effetto domino pari a quello del 2008, in cui un evento simile ha mandato in crisi l’economia occidentale. Ecco come le banche in Italia hanno reagito all’accaduto.

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Crac finanziario, la reazione delle banche – ilovetrading.it

Nel 2008, il fallimento della banca Goldman Sachs ha fatto partire un micidiale effetto domino che ha distrutto i mercati finanziari di mezzo mondo. Quello fu il primo grosso effetto negativo del mondo globalizzato, con connessioni così profonde tra tutte le economie del mondo che la caduta di una grande istituzione bancaria è bastata da sola per portare nel baratro con se una valanga di altre realtà non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa. Oggi stiamo assistendo ad un episodio analogo a quello successo nel 2008, con la caduta di un’altra grande banca statunitense: la Silicon Valley Bank.

L’eco del disastroso crac finanziario della banca americana si è già fatto sentire in tutto il mondo. Da giorni ormai il mercato finanziario sta risentendo del crollo della banca specializzata in startup tecnologiche, chiusa dalle autorità degli Stati Uniti e ora sotto la supervisione dell’ente governativo indipendente Federal Deposit Insurance Corporation, incaricato dell’assicurazione sui depositi bancari delle istituzioni. Si tratta di un crollo finanziario enorme, con un valore di asset pari a circa 209 miliardi di dollari e depositi per 175,4 miliardi di dollari.

Crac della Silicon Valley Bank, l’effetto domino colpisce anche l’Europa

Anche in Europa si è scatenato il panico alla vista di un tale disastro finanziario, ma le banche hanno già cominciato a lavorare per contenere i danni. L’effetto del crollo dei titoli bancari è stato accentuato dalle politiche di controllo monetario americane, che da qualche tempo hanno cominciato ad alzare i tassi di interesse per aumentare il valore della moneta, similmente a come sta facendo la BCE come rimedio contro l’inflazione. Questa politica ha portato le banche a possedere delle obbligazioni a basso tasso di interesse che non possono essere vendute rapidamente, a meno di subire perdite.

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Le banche che rischiano di fallire – ilovetrading.it

Un esempio è quello della First Republic Bank, le cui azioni hanno subito una perdita del 40% del proprio valore, venendo poi sospese. Janet Yellen, segretaria del Tesoro degli Stati Uniti, ha parlato al Congresso definendo grave la situazione delle banche americane. In Europa l’impatto negativo sul mercati è avvenuto rapidamente, mandando in perdita i titoli bancari di importanti istituti europei come Société Général, Deutsche Bank e Banco Santader. In Italia, i titoli Fts-Mib hanno registrato una perdita dell’1,55%.

Come hanno reagito le banche italiane?

Per il momento la situazione in Italia non sembra allarmante. Nonostante il crac finanziario stia portando a una perdita di molte obbligazioni. Gli effetti veri e propri si potranno vedere solo tra qualche giorno. La BCE ha già stilato una classifica delle banche europee più sicure in fase di crisi, e due banche italiane appaiono nella top 10. Si tratta di Credem (Credito Emiliano) e Banca Mediolanum, che sarebbero in grado di reggere l’urto della crisi finanziaria senza eccessivi danni.

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