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Soldi, crescono i tassi: come muoversi nell’era del “denaro difficile”

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Giuseppe F.

Presto emergerà il denaro difficile. Cosa significhi questa curiosa espressione non è tanto complicato da intuire, nemmeno per coloro che non masticano a dovere la materia economica

Si prevede un’impennata dei tassi per combattere l’inflazione. E tassi più alti vogliono dire prestiti e mutui più cari.

Inflazione e crisi bancaria, la fase del denaro difficile
Tassi in rialzo e “denaro difficile” – ilovetrading.it

Le rate sono già quasi raddoppiate, in molti casi, e presto la situazione potrebbe peggiorare. I nuovi mutui a tasso fisso sono quelli che hanno registrato finora il contraccolpo più forte. In conseguenza a ciò gli economisti parlano dell’avvento dell’era del denaro difficile. La situazione economica globale è davvero in affanno. C’è stato il salvataggio di Credit Suisse e l’intervento coordinato delle principali banche centrali per fornire nuova liquidità al sistema creditizio globale.

L’UE è preoccupata, dato che l’inflazione non è stata ancora risolta. Dopo anni caratterizzati dal cosiddetto “denaro facile” si sta aprendo una nuova complicata fase. Non ha ancora un nome effettivo, e allora, per antitesi, qualcuno l’ha già battezzata come era del denaro difficile.

Se ne sta parlando in Europa, dopo l’audizione della presidente della BCE, Christine Lagarde, alla commissione Affari monetari del Parlamento europeo. E si continuerà a discuterne domani, con la riunione del direttivo della Fed sui tassi. Il momento più atteso è quello della conferenza stampa del numero uno dell’istituto centrale americano, Jerome Powell. La Fed è il Federal Reserve System, cioè la banca centrale degli Stati Uniti d’America. Ovvero l’istituto economico più importante del mondo occidentale. Dopo le turbolenze create da due banche regionali statunitensi fallite e il progressivo collasso di Credit Suisse, si teme ancora un terremoto per tutto il sistema bancario statunitense e per l’economia americana in generale.

L’era del denaro difficile: cosa succederà nei prossimi mesi nel mercato dei tassi

Ma Powell sembra sapere come fai, e i mercati hanno già risposto positivamente alle sue prime prese di posizioni. Quindi, sotto molti punti di vista, c’è fiducia, nonostante molti Paesi, compresa l’Italia, stiano ancora attraversano un angosciante momento di inflazione. Gli investitori americani saranno i veri protagonisti del futuro economico. La Fde vuole rialzare i tassi, e ciò non piace troppo al mercato. La Banca Centrale Europea si muoverà sulla stessa linea.

Inflazione e crisi bancaria, la fase del denaro difficile
La fase del denaro difficile dopo l’inflazione – ilovetrading.it

Il buon Powell spiegherà dunque al mondo occidentale la sua ricetta per combattere l’inflazione. Probabilmente annuncerà che è necessario continuare ad alzare i tassi. E per evitare uno choc generale, avrà già pronto lo zucchero per addolcire la pillola. Cioè una promessa di immettere liquidità sui mercati. Ormai si è capito: per rialzare i tassi non bisogna mai partire da una situazione di scarsa liquidità.

Secondo gli analisti la Fed smetterà di alzare i tassi a giugno e li manterrà fermi fino all’anno prossimo, quando inizierà a pensare a tagli. Ci si attende dunque l’effetto della recessione, anche se si spera ancora in una ripresa improvvisa dell’economia, con un conseguente crollo dei tassi. La politica monetaria della Fed dovrebbe tornare “tranquilla” quando l’inflazione USA sarà riportata al 3-4%.

Ci si aspetta che in questa prima fare la Fed immetterà nel mercato tanta liquidità, sia come collaterale, sia come tasso. Si proverà insomma ad aiutare le banche con la liquidità e andare avanti con la lotta all’inflazione. Ecco perché si parla di denaro difficile: il denaro circolerà in abbondanza, ma a un prezzo pesante sotto molti punti di vista.

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