Se stai per andar via dal posto di lavoro sappi che ci sono dei modi precisi in cui devi farlo. Se il tuo datore di lavoro ti invita a dimetterti allora non ascoltarlo perché potresti perdere tutto.
Le dimissioni sono un atto libero e volontario per cui il datore di lavoro non può obbligarti a dimetterti. Lavorare è un diritto pertanto il licenziamento deve avvenire in determinati modi e nessuno può obbligare un lavoratore a dare dimissioni: ecco cosa perdi se lo fai.

Ci sono dei motivi ben precisi per i quali i datori di lavoro chiedono ai loro dipendenti di dimettersi e non li licenziano. Se è capitato anche a te allora sappi che non devi mai dimetterti, ma se proprio non si più desiderato sul posto di lavoro, devono essere loro a mandarti via. Perché? Te lo spieghiamo subito. Innanzitutto dimettersi vuol dire perdere ogni diritto e fare solo un piacere al titolare. Per questo i passi da fare devono essere ben precisi.
Il titolare ha tutto l’interesse nell'”invitare” il lavoratore a dare le dimissioni. Il motivo è che in questo modo non dovrà dare una giustificazione valida per il licenziamento. Questo non solo toglie le castagne dal fuoco, ma fa in modo che il lavoratore non possa mai impugnare il licenziamento. Altro motivo, forse ancora più importante, è che con le dimissioni il titolare non deve pagare il ticket di licenziamento, previsto invece quando si viene appunto licenziati. C’è poi qualche altra cosa fondamentale da tener presente quando si prende una decisione del genere, e riguarda proprio te.
Dimissioni “obbligatorie”: quando devi farti licenziare e cosa perdi se dai le dimissioni volontarie
Dimettersi in maniera obbligata? Non farlo mai. Ne momento in cui ti dimetti ti calpesti i piedi da solo perché perderai ogni diritto: vediamo quale nello specifico. Ogni lavoratore che viene licenziato, oltre all’ultimo stipendio e al TFR (Trattamento Fine Rapporto) e ferie e permessi non goduti, ha il diritto a richiedere la NASPI ovvero la disoccupazione.

Questo però proprio non è possibile da richiedere se ti vai a dimettere da solo perdendo di fatto il diritto di ricevere l’assegno mensile. Quindi in sostanza mai e mai accettare di dare le dimissioni se non sei tu a voler andare via. Quando invece ti conviene darle senza perdere nulla?
Ci sono dei casi in cui il lavoratore può dimettersi senza perdere il diritto a percepire la disoccupazione. Questo avviene quando le dimissioni sono per giusta causa ovvero vengono date per un motivo ben preciso e non perché si vuole cambiare lavoro oppure si vuole semplicemente decidere di non lavorare più. Questi sono i casi specifici in cui di possono richiedere le dimissioni per giusta causa: mancato pagamento dello stipendio (ci si riferisce ad almeno due mensilità non pagate); entro l’anno di vita del bambino dopo il parto (perché si preferisce scegliere di occuparsi del piccolo anziché lavorare). I casi sono quelli che prevedono una cessazione del rapporto di lavoro per cause che non dipendono dal lavoratore.
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Se il datore di lavoro riduce le mansioni senza motivo, sposta la sede di lavoro in posti irraggiungibili oppure se non versa i contributi previdenziali, è oggetto di molestie sessuali, o in caso di mobbing.