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Case non vendibili / affittabili dal 2030: la rivolta degli Italiani: “finiremo in povertà”

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Samanta Airoldi

A partire dal 2030 molte case non saranno più vendibili né affittabili. Vediamo insieme cosa accadrà e cosa fare per tutelarsi.

La rivoluzione Green voluta dall’Europa potrebbe avere conseguenze devastanti per milioni di italiani. Infatti gran parte delle abitazioni non potranno più essere messe in vendita né affittate. Vediamo insieme tutti i dettagli.

Case, cosa cambierà dal 2030
Dal 2030 molte case non saranno più vendibili né affittabili – ilovetrading.it

La rivoluzione Green rischia di travolgere milioni di italiani peggio di un ciclone. Secondo quanto stabilito dall’Europa, nel giro di un decennio, tutte le abitazioni presenti in tutti gli Stati membri dovranno fare ben due salti di classe energetica. Entro il 2030 tutte le case dovranno aver raggiunto almeno la classe E che dovrà diventare almeno una D entro il 2033.

Per Paesi con edifici moderni questo non è un problema. Per l’Italia, dove gran parte degli immobili risale agli anni ’60, questo è un vero dramma. Infatti nel nostro paese gran parte delle case sono ferme alla classe G. Portare un’abitazione da una classe G ad una classe D, comporta una spesa che può sfiorare – o superare – anche 100.000 euro.

Case: ecco che cosa cambierà dal 2030

A partire dal 2030 tutto cambierà. Ma non è detto che cambierà in meglio perché milioni di italiani potrebbero ritrovarsi molto più poveri di ora. Sia chiaro: un’inversione di tendenza è necessaria perché l’ambiente è ormai esausto dei nostri comportamenti poco responsabili. Ma ci vuole gradualità e, soprattutto, è necessaria una pianificazione accurata per non mandare nessuno in rovina.

Case Green, cosa cambierà
Dal 2030 italiani più poveri – Ilovetrading.it

Siccome la classe energetica E dovrà essere raggiunta non oltre il 2030, a partire dal 2028 gli immobili dovranno essere sottoposti a lavori di ristrutturazione per rispettare le performance energetiche richieste. Gli interventi per raggiungere gli obbiettivi di salto di classe sono diversi. I più importanti da effettuare, sono:

  • sostituzione dei vecchi infissi;
  • applicazione di un cappotto termico;
  • cambio caldaia;
  • installazione di pannelli solari o pannelli fotovoltaici per abbattere l’uso di fonti energetiche fossili.

Gli immobili di classe G – cioè le strutture che consumano di più in quanto non aderenti ad alcun parametro energetico-  sono moltissime in Italia: circa 4,5 milioni. Vivere in un appartamento con classe energetica G significa essere proprietari di un’abitazione con un elevato consumo energetico. Ciò comporta pagare bollette altissime e avere un notevole impatto ambientale proprio a causa dell’elevato consumo di energia elettrica. Per intenderci, una casa in classe energetica G ha un consumo di Epgl,nren (indice di prestazione energetica globale non rinnovabile) superiore a 3,50 kWh/m2 l’anno.

Per il momento la nuova direttiva Ue non contiene alcun divieto di vendita o affitto per gli edifici che sono di classe energetica G. Ciò non toglie che questo divieto potrebbe presto arrivare e rendere 4,5 milioni di case presenti sul territorio non vendibili e non affittabili. Ciò sarebbe la rovina per il mercato immobiliare e per moltissimi proprietari la cui unica fonte di sostentamento deriva proprio dagli affitti.

 

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