Importanti novità riguardo lo Spid, il sistema di identità digitale. Vediamo insieme cosa fare per poterlo ancora utilizzare.
Fino a qualche anno fa nessuno sapeva cosa fosse lo Spid e oggi non possiamo fare quasi più nulla senza. Ma da quest’anno le regole cambiano. In questo articolo vi spieghiamo cosa bisogna fare per poter usare ancora lo Spid.
![Spid, come funziona](https://www.ilovetrading.it/wp-content/uploads/2023/05/Spid-11.5.23-Ilovetrading.it-.jpg)
Lo SPID è il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Esso permette di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione. Ottenerlo è molto semplice: è sufficiente recarsi presso uno degli operatori autorizzati e farne richiesta. Possono chiedere lo SPID tutti i cittadini italiani o comunque in possesso di una carta d’identità e di un codice fiscale italiani in corso di validità, che siano maggiorenni, residenti in Italia o all’estero.
Attraverso lo SPID è possibile accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e anche di alcuni privati aderenti. Tra i principali enti pubblici nazionali che usano SPID ci sono INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, Equitalia, ACI, MIUR, AgCOM. Ma non solo: è possibile accedere anche a servizi di tipo locale o regionale. Insomma è uno strumento indispensabile per rendere più agili moltissime operazioni senza doversi recare ogni volta ai vari sportelli e fare code interminabili.
Spid: ecco cosa cambia nel 2023
Fino ad oggi lo SPID ha riscosso un gran successo. Grazie all’identità digitale è, ad esempio, possibile farsi in modo autonomo la dichiarazione dei redditi o cambiare da soli il proprio medico di base. Non solo: a partire dal 1° ottobre 2020, lo SPID ha sostituito il PIN INPS, fin’ora utilizzato per l’accesso ai servizi dell’Istituto. Di conseguenza l’INPS non rilascerà più nuovi codici PIN.
![Spid, cosa cambia](https://www.ilovetrading.it/wp-content/uploads/2023/05/Spid-11.5.2023-Ilovetrading.it-.jpg)
Ma quale sarà il futuro dello SPID? Mesi fa il Governo Meloni aveva manifestato la volontà di dire addio allo SPID in quanto i gestori avevano chiesto 50 milioni di euro per un adeguamento dei compensi, dato che il servizio è cresciuto moltissimo per numero di utenti da quando è nato ad oggi. Alla fine non ci sarà nessun addio, non per il momento almeno. Infatti il Decreto PNRR 3 che ha “salvato” lo SPID per il 2023 e il 2024.
Dopo questa scadenza con ogni probabilità, lo SPID verrà sostituito in tutto dalla CIE, la carta d’identità elettronica. L’obiettivo del Governo è, infatti, semplificare e, dunque, creare un’identità digitale unica a livello nazionale, gestita solo dallo Stato.
Gli operatori che attualmente possono rilasciare le credenziali SPID sono i seguenti:
- Aruba;
- etnaID;
- ID InfoCamere;
- InfoCert;
- Lepida;
- Namirial;
- Poste italiane;
- Sielte;
- SpidItalia;
- Tim;
- TeamSystem ID.
A partire dal 23 aprile 2023, Intesa Sanpaolo non fa più parte dei gestori di identità digitale abilitati. Chi aveva ottenuto lo SPID tramite Intesa può chiederlo ad un altro operatore a propria scelta. A prescindere dall’operatore scelto, non vi è alcun costo di attivazione. Da quest’anno è possibile fare lo SPID anche in tabaccheria.