Quali conseguenze produce il congedo Legge 104 sulla tredicesima? I lavoratori potrebbero rimanere molto delusi dalla soluzione al quesito.
Il congedo Legge 104 è un periodo di assenza retribuita, della durata massima di 2 anni, che può essere richiesto dai lavoratori dipendenti (pubblici o privati), per assistere un familiare disabile grave, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge 104/1992.
![perdita tredicesima](https://www.ilovetrading.it/wp-content/uploads/2023/05/tredicesima-1024x683.jpg)
Per il riconoscimento di tale diritto, tuttavia, si rispetta un preciso ordine di priorità, che slitta in favore dei vari soggetti solo nel caso di mancanza, decesso o patologie invalidanti. Nell’ordine, il congedo straordinario spetta al coniuge, al convivente di fatto, alla parte dell’unione civile convivente del disabile grave, ai genitori (anche adottivi o affidatari), a uno dei figli convivente del disabile, al fratello o alla sorella convivente o da un parente/affine entro il terzo grado convivente della persona disabile grave.
Durante il periodo di congedo, al lavoratore dipendente spetta un’indennità, il cui importo è pari all’ultimo stipendio percepito prima del congedo. L’ammontare della prestazione, tuttavia, si calcola solo sulle voci fisse dello stipendio e non anche su quelle variabili e, dunque, non su eventuali bonus, straordinari, rimborsi.
Ma che impatto ha il congedo Legge 104 sulla tredicesima? Rientra quest’ultima tra gli elementi fissi o variabili della busta paga?
Congedo Legge 104: quali effetti sulla tredicesima?
La tredicesima mensilità, al pari delle ferie e del TFR (Trattamento di Fine Rapporto), si matura soltanto nell’arco del periodo lavorativo effettivamente svolto. Di conseguenza, se il rapporto di lavoro viene sospeso, non viene aggiunta in busta paga.
![addio tredicesima](https://www.ilovetrading.it/wp-content/uploads/2023/05/taglio-tredicesima-1024x683.jpg)
Per tutto il periodo di congedo straordinario, il lavoratore percepisce l’indennità mensile calcolata sull’ultimo stipendio, comprensivo anche del rateo della tredicesima mensilità e delle altre eventuali mensilità aggiuntive. Cosa vuol dire? Che, durante il congedo, il dipendente non avrà diritto a nessun altro versamento oltre all’indennità.
È opportuno ricordare che, annualmente, la cifra massima del congedo Legge 104, che va suddivisa tra indennità economica e accredito figurativo, è adeguata alla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi. Per quest’anno, l’indice ISTAT è stato interessato da una variazione dell’8,1%. Di conseguenza, per i lavoratori dipendenti, il massimale dell’indennità è di 40.366 euro all’anno (cioè 110,59 euro al giorno) e la contribuzione figurativa di 13.320,65 euro.
Specifichiamo, infine, che il periodo di assenza per congedo non è calcolato ai fini della maturazione, oltre che della tredicesima, delle ferie e del Trattamento di Fine Rapporto. Ma, poiché il biennio di permesso è coperto da contribuzione figurativa, è valido per il calcolo dell’anzianità assicurativa.