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Buoni postali, occhio alla scadenza: rischi di perdere tutto

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Marina Nardone

In molti hanno scelto di utilizzare i buoni postali per conservare i propri risparmi. Ma è sempre bene fare attenzione alla scadenza.

Capita a tutti di riordinare le carte lasciate in un posto per anni. Conservare documenti e dimenticarli è una cosa che accade a molto proprio perché la nostra mente spesso viene occupata da altri pensieri. Ma cosa accade se mentre si sistema si trovano dei documenti importanti ma scaduti?

Trovare un buono fruttifero postale scaduto
Cosa accade se si trova un buono fruttifero postale scaduto- Ilovetrading.it

Questo è quanto capitato ad una signora nel momento in cui stava sistemando dei ricordi e delle vecchio foto. Una normale routine se non si pensa al fatto che tra i vari fogli trova anche due vecchi buoni postali fruttiferi che risalivano al 1942 del valore di 1.000 lire ciascuno. La signora, li ha fatti valutare è la cifra che valevano la lasciò senza parole. Tra interessi legali, rivalutazione e capitalizzazione, il loro valore era arrivato a 85.350 euro.

Cosa accade con i buoni fruttiferi scaduti

Stessa cosa è capitato ad una signora di un paese vicino a Verona. Aveva 4 buoni fruttiferi del valore di 36.337 euro per un valore totale di 145.350 euro. E potremmo andare avanti per ore.

Trovare un buono fruttifero postale scaduto
Valore dei buoni fruttiferi – Ilovetrading.it

Tutti questi casi hanno in comune una una serie di cose: in primis la sbadataggine delle persone che conservano i documenti e la fortuna di chi le trova. Poste Italiane, con una perizia da parte di un consulente, un avvocato e un’associazione dei consumatori, permette di ottenere dei rimborsi più alti.

Esistono molti buoni fruttiferi postali. In tempi recenti la normativa è stata rivisitata dal Decreto di rilancio. Purtroppo, va specificato che chi ha sottoscritto un buono deve stare molto attento ad eventuali modifiche che vengono apportate da Poste Italiane con effetto retroattivo.

Esistono due tipi di buoni fruttiferi e sono quelli con la data e quelli senza data. Quelli che hanno la data, si considerano in prescrizione dopo 10 anni dalla data specifica. Se invece sono privi di data, i 10 anni si calcolano dal momento del ritrovamento di detto buono. Sia il titolare che chi ne fa le veci può richiederne il rimborso con le varie maggiorazioni. Conviene ricordarsi la data per poterlo ritirare prima della scadenza dei 10 anni. La prescrizione inizierà dal momento del ritrovamento. Potrebbe comunque iniziare una battaglia legale in quanto il ritrovamento è solo sostenuto da una parte.

In caso di eredi, il valore dei buoni va suddiviso per tutti gli eredi ma a ritirarlo basta uno solo di loro.

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