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Fai ricorso contro la multa? Ecco cosa succede se viene respinto

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Daniele Orlandi

Molto spesso quando si riceve una sanzione e si è convinti di essere nel giusto si decide di presentare ricorso. Ma sapete cosa succede qualora dovesse essere respinto?

Ritrovarsi con una multa sul parabrezza dell’auto o dopo essere stati fermati da una pattuglia per un controllo non fa certo piacere. Ed in tanti, convinti di essere nel giusto e di non aver commesso infrazioni, si domandano cosa accada qualora decidano di fare ricorso. La questione legata a questa procedura è, nello specifico, cosa succeda qualora il ricorso contro la sanzione dovesse essere respinto. Quali siano insomma le conseguenze e quanto si debba pagare.

Ricorso multa a prefetto o giudice di pace: cosa succede se viene respinto
Ricorso respinto dopo una multa: quanto bisogna pagare? (Ilovetrading.it / Fonte Ansa)

È importante valutare con molta attenzione questa decisione e, soprattutto, farlo a mente fredda e dopo aver analizzato nel dettaglio le ragioni per le quali sia è stati multati. Solo così si riuscirà a capire sul serio se sia stata commessa o meno una violazione.

Multe, cosa succede se si fa ricorso e viene respinto? Ecco quanto si deve pagare

Se, a questo punto, decidete di ricorrere contro il verbale dovrete verificare se presentarlo al Prefetto, entro due mesi dalla notifica o al Giudice di Pace entro un mese dalla notifica. Si tratta di due casistiche diverse che, dunque devono essere analizzate separatamente anche per quanto riguarda l’eventuale respingimento del ricorso.

Come presentare ricorso al prefetto o al giudice di pace
Ricorso al giudice di pace: sopra i 1100 euro di sanzione è necessario un avvocato (Ilovetrading.it)

Per quanto riguarda il ricorso al Prefetto potrà essere presentato con Pec o in carta libera e senza la necessità di affidarsi ad un avvocato. L’importante è indicare chiaramente il numero del verbale e allegarlo al ricorso specificando quali norme sarebbero state violate. Il ricorso può essere presentato sia alla polizia municipale (o all’organo che ha redatto il verbale) che lo inoltrerà alla Prefettura oppure direttamente al Prefetto. Nel primo caso il Prefetto dovrà rispondere entro 180 giorni mentre nel secondo caso avrà 210 giorni di tempo per inoltrare una risposta.

Qualora non arrivasse alcun riscontro il ricorso si intenderà accolto con contestuale annullamento della sanzione. Ma in caso di rigetto verrà predisposta un’ordinanza nella quale verrà richiesto al trasgressore il pagamento del doppio della multa ricevuta. L’ingiunzione verrà notificata entro 150 giorni dalla sua adozione, sarà comprensiva delle spese e dovrà essere pagata entro 30 giorni dalla notifica. Entro 30 giorni è possibile fare ricorso al giudice di pace.

Il ricorso al Giudice di Pace

In questo caso, e per tutte le sanzioni di importo inferiore o uguale a 1100 euro, bisognerà pagare un contributo unificato di 43 euro. Anche in questo caso il giudice potrà, in base all’oggettiva interpretazione delle norme del codice della strada, decidere se accogliere o rigettare il ricorso.

Qualora venga respinto il trasgressore sarà tenuto a versare una cifra compresa tra la sanzione minima e quella massima prevista per la specifica infrazione commessa. Solitamente l’importo rimane quello della multa ma ad esso vanno aggiunti i costi relativi al giudizio, al contributo unificato e le spese per l’avvocato (non obbligatorio al di sotto dei 1100 euro di sanzione). Attenzione: nel caso in cui sia stato effettuato il pagamento della multa, non sarà possibile fare ricorso.

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