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Farsi licenziare senza perdere la disoccupazione: attenzione all’attuale normativa

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Fabiana Coppola

Esiste un modo per farsi licenziare senza perdere la disoccupazione? Ecco cosa dice l’attuale normativa in merito a queste modalità.

Per poter accedere all’assegno di disoccupazione, ovvero la Naspi, i lavoratori devono seguire determinate regole che la legge prevede in questi casi. Innanzitutto quello che devono fare è essere licenziati: ecco cosa dice la normativa in merito.

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Farsi licenziare senza perdere la disoccupazione-Ilovetrading.it

Lasciare il lavoro può essere una delle situazioni più complicate nella vita, come perderlo improvvidamente. A volte questo ci porta a migliorare la nostra condizione lavorativa o di vita, altra volte però scegliere di dimetterci può essere un problema. Questo accade perchè con le dimissioni volontarie si perdono i benefici di disoccupazione. Esistono alcuni trucchi però per lasciare il lavoro senza sacrificare questo diritto: ecco come fare.

Disoccupazione, come prendere la Naspi se si lascia il lavoro: trucchi e strategie per averne diritto

Ci sono dei modi per non perdere i soldi della disoccupazione quando si sceglie di cambiare lavoro e lasciare quello che si ha. Ogni nazione ha infatti le proprie normative che indicano le condizioni di un lavoratore nel momento in cui richiede l’indennizzo.

In Italia per avere l’assegno di Naspi bisogna essere licenziati o dimettersi per giusta causa. Il modo estremo è quello di fare di tutto per farsi licenziare, ma in alcuni casi basta essere ragionevoli con il datore di lavoro per poter trovare una soluzione.

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Attenzione all’attuale normativa-Ilovetrading.it

Se non si riesce a trovare un punto d’incontro con il datore di lavoro, resta la possibilità di poter richiedere le dimissioni negoziate. In pratica si discute su un accorso con liquidazione e preavviso retribuito. Queste possono essere una soluzione intermedia che però non conducono alla richiesta della Naspi. Per poter accedere infatti si può optare per le dimissioni per giusta causa. Ecco in quali casi rientrano.

Per presentare le dimissioni per giusta causa devono esserci questi casi: mobbing, comportamento scorretto del datore di lavoro, mancanza del pagamento dello stipendio, cambiamento mansioni in negativo, condizioni lavorative non accettabile, trasferimento immotivato, scarsa sicurezza e vessazioni.

Ovviamente c’è bisogno di prove di questo infatti solo se si ha la dimostrazione di ciò si può richiedere la disoccupazione. Al contrario essa spetta automaticamente in caso di licenziamento. Se si considera quindi di lasciare il lavoro bisogna usare la forma corretta per non perdere la disoccupazione. Solo in questo modo si può richiedere l’indennità per tutto il tempo che spetta.

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