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Aumenti pensioni minime e invalidità: nuovi importi e arretrati, la data dell’accredito

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Antonia Festa

Le pensioni aumenteranno per effetto dell’adeguamento all’inflazione e della rimodulazione IRPEF. Quando si riceveranno i nuovi importi?

Adeguamenti ordinari e straordinari al costo della vita e la revisione degli scaglioni IRPEF determineranno l’incremento degli assegni minimi e delle prestazioni assistenziali. La riforma riguarderà anche le pensioni di invalidità e le indennità di accompagnamento e di comunicazione.

aumento pensioni e invalidità
Il Governo è all’opera per incrementare l’importo delle pensioni – Foto Twitter (ilovetrading.it)

La prima data certa è gennaio 2024, quando si avrà l’adattamento delle cifre al tasso di inflazione. La manovra interesserà tutte le prestazioni previdenziali e assistenziali (come l’Assegno sociale) e quelle di invalidità.

Dal DEF (il Documento di Economia e Finanza), emerge che, entro il prossimo dicembre, l’inflazione sarà del 5,4%. Gli assegni di mille euro, dunque, riceveranno una maggiorazione di 54 euro, mentre quelli di 1.500 euro aumenteranno di 81 euro.

Per le pensioni di importo più elevato, tuttavia, la rivalutazione non sarà al 100%, ma avverrà in misura proporzionale.

A tale incremento, inoltre, se ne sommerà uno ulteriore, derivante dal conguaglio della rivalutazione di inizio anno. Si tratta di uno 0,8%, che verrà applicato perché a gennaio 2023 era stato fissato un adeguamento dell’8,3%, mentre l’inflazione è risultata del 9,1%.

Incremento delle pensioni minime: tutta la verità sulle iniziative del Governo

Il Governo ha annunciato importanti novità anche per le pensioni minime, cioè quelle che non raggiungono i 563,74 euro mensili.

incremento importi pensioni
Da gennaio 2024 le prestazioni previdenziali e assistenziali aumenteranno (ilovetrading.it)

Verranno incluse, probabilmente, solo le prestazioni che sono rimaste fuori dalla rivalutazione straordinaria di dicembre. Secondo le prime indiscrezioni, si tratterà di un aumento del 2,7% a partire da gennaio 2024, ma potrebbe entrare in vigore anche già prima della fine dell’anno.

Le variazioni degli importi delle pensioni, come abbiamo anticipato, non derivano solo dall’adeguamento all’inflazione, ma anche da alcuni provvedimenti contenuti nella Riforma fiscale, che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo autunno.

Nel dettaglio, la manovra comprende la modifica delle aliquote IRPEF, con la conseguente riduzione delle imposte sui redditi. Tale intervento causerà anche l’aumento dell’ammontare netto delle pensioni.

Il progetto dell’Esecutivo sarebbe quello di passare da quattro a tre scaglioni, suddivisi nel seguente modo:

  • aliquota del 23% per i redditi fino a 28 mila euro;
  • aliquota del 35% per i redditi compresi tra 28 mila e 50 mila euro;
  • aliquota del 43% per i redditi superiori a 50 mila euro.

Fondamentale sarà revisionare il sistema delle detrazioni. Grazie alla loro riduzione, infatti, si potranno mettere da parte le risorse economiche necessarie per attuare la Riforma fiscale.

Chiariamo che, al momento, non rientra nei piani del Governo l’innalzamento di tutte le pensioni a mille euro, come alcuni partiti politici avevano promesso durante l’ultima campagna elettorale. Non ci sono, infatti, sufficienti fondi da destinate a tale progetto.

Tra l’altro, la priorità dovrà essere data all’attesissima Riforma delle pensioni, che sarà molto più complicata del previsto. L’ordinamento previdenziale è fortemente in crisi, a causa del costante incremento della popolazione più anziana e la contemporanea riduzione di quella in età lavorativa. Per questo motivo, inoltre, sembrerebbe superata l’ipotesi di Quota 41 per tutti (fortemente voluta dalla Lega), a causa dei costi eccessivamente elevati.

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