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Tari e Imu 2023 per la seconda casa: in questi casi puoi ottenere l’esenzione

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Claudia Savanelli

È il momento di versare le rate Tari e Imu per la seconda casa. Buone notizie per i proprietari: ci sono modi per ottenere l’esenzione.

Tari e Imu sono tasse comunali il cui importo varia da comune a comune ma anche in base alla regione. La prima è la tassa sui rifiuti e potrebbe in alcune regioni avere un nome diverso. La Tari, di solito, copre i costi di gestione della raccolta, lo smaltimento dei rifiuti, lo spazzamento e la pulizia delle strade.

Esenzione Tari e Imu seconda casa
Tari e Imu: esenzione e riduzioni per la seconda casa (ilovetrading.it)

L’IMU, invece, è l’Imposta municipale unica, che si applica sugli immobili residenziali e commerciali. Nel 2011 ha sostituito l’ICI, imposta comunale sugli immobili e mentre nel 2013 l’Imu non si pagata sulla prima casa, ma solo sulla seconda.

Il 2023 porta alcune novità per queste due imposte. Infatti, i proprietari possono ottenere un’esenzione dal pagamento di Tari e Imu, se sussistono alcune condizioni. Però, esenzione non significa necessariamente che il contribuente non pagherà le tasse, ma solo che potrebbe ottenere delle riduzioni o delle agevolazioni fiscali. Scopriamo quali sono e in che modo ottenerle.

Seconda casa: in questi casi si può ottenere l’esonero Tari

I contribuenti che devono versare le rate di Tari e Imu possono ottenere delle agevolazioni fiscali sulle seconde case. Come detto in precedenza, essendo imposte comunali bisognerà scoprire se nel regolamento del comune in cui è ubicata la seconda casa è presente la possibilità di esenzioni e riduzioni.

Esenzioni Tari e Imu seconda casa
Ecco le esenzioni Tari e Imu per la seconda casa (ilovetrading.it)

Riguardo alla Tari l’esenzione si può ottenere solo se la casa è disabitata o non più utilizzata. Ciò significa che l’immobile non deve avere utenze domestiche collegate. Infatti, per esempio, una casa con utenze allacciate anche se utilizzata solo per 15 giorni all’anno è tassabile.

Inoltre, alcuni comuni prevedono una riduzione delle aliquote per le abitazioni utilizzate solo nel periodo stagionale o comunque discontinuo. A stabilirlo è l’articolo 1, comma 656 della legge numero 147 del 2013.

Di solito la tassa sui rifiuti è calcolata in base al numero dei componenti del nucleo familiare e alla posizione dell’immobile (mare, montagna, città, campagna). Alcuni comuni possono applicare una tassazione forfettaria basandosi sui dati presunti che possono essere diversi da quelli “di fatto”. Per questo motivo sono frequenti le controversie tra contribuenti e Fisco.

IMU seconda casa: i motivi per ottenere la riduzione sulla tassa

Anche per l’Imposta municipale unica (IMU), i contribuenti proprietari di seconde case possono ottenere riduzioni ed esenzioni, purché siano immobili vuoti e disabitati oppure abitati per pochi mesi all’anno (ad esempio solo per il periodo estive o invernale). Anche in questo caso è importante controllare il regolamento del comune dove è ubicata la seconda casa.

In generale, sulla seconda casa l’Imu ha una riduzione del:

  • 50% della base imponibile sulle case inagibili o inabitabili: il contribuente deve inviare una dichiarazione ai fini Imu entro il 30 giugno presentando anche un’attestazione di inagibilità;
  • 50% per gli immobili storici e artistici;
  • 75% per le seconde case affittate con canone concordato;
  • 50% per le abitazioni di contribuenti non residenti in Italia: i beneficiari sono i pensionati residenti all’estero che avranno anche una riduzione di due terzi della Tari, ma solo se in possesso di specifici requisiti.

Altre agevolazioni Imu spettano alle abitazioni in comodato a figli o genitori ma anche per l’ex casa coniugale, se assegnata dal giudice al genitore affidatario dei figli.

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