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Avviare un’attività oggi è più semplice e si paga il 5% di tasse: servono pochi requisiti per realizzare il tuo sogno

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Valentina Trogu

Il sogno di aprire un’attività può essere realizzato e si potrà pagare solo il 5% di tasse. Vediamo come fare.

Chi decide di aprire un’attività dovrà necessariamente munirsi di Partita IVA. Un passo importante con tante indicazioni di cui tenere conto.

Partita IVA e apertura attività
Avviare un’attività e pagare il 5% di tasse – Ilovetrading.it

Se avete intenzione di aprire un’attività l’argomento da approfondire è il regime forfettario. Parliamo dello strumento dedicato ai professionisti e imprenditori che desiderano mettersi in proprio senza dover procedere con versamento IRPEF o IRAP. In più non prevede ritenute alla fonte a titolo di acconto né obbliga a tenere libri contabili o fiscali.

Il regime forfettario è la scelta migliore per chi avvia un’attività ma dovrà essere consapevole del passo che sta compiendo. Sui profitti si dovrà pagare il 5% di tasse per i primi cinque anni. Ma scendiamo nei dettagli.

Avviare un’attività con il regime forfettario, le indicazioni generali

Tutti i liberi professionisti che fattureranno meno di 85 mila euro all’anno potranno ricadere nel regime forfettario. Questo determina il reddito imponibile partendo da un coefficiente da applicare ai ricavi dell’anno. Una volta individuato il reddito si potrà applicare l’imposta sostitutiva – flax tax – fissata al 5% per i primi cinque anni di attività. Poi diventerà del 15%.

tasse 5% regime forfettario
Regime forfettario, cosa sapere – Ilovetrading.it

Questa imposta applicata sostituisce l’IRPEF, le addizionali comunali e regionali nonché l’IRAP. Il titolare di partita IVA, poi, non deve nemmeno pagare l’IVA. Come obbligo ha quello di conservare e numerare le fatture emesse e ricevute e di certificare i corrispettivi.

Chi intende avviare una nuova attività, dunque, dovrà dichiarare l’inizio della stessa e accedere al regimo forfettario. Condizione necessaria è esercitare l’attività in forma individuale. Ci sono, poi, altre direttive che non permettono l’accesso ad alcuni professionisti e imprenditori (oltre il fatturato massimo annuo di 85 mila euro). Il riferimento è

  • a coloro che spendono più di 20 mila euro all’anno in compensi per collaboratori, dipendenti, contratti a progetto, spese per prestazioni di lavoro, utili da partecipazioni agli associati,
  • alle Partite IVA con reddito da lavoro dipendente superiore a 30 mila euro all’anno,
  • a chi ha partecipazioni in società di persone, associazioni professionali, imprese familiari,
  • a chi effettua cessione dei fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi,
  • alle persone che emettono oltre la metà delle fatture al datore di lavoro o a quello dei due anni precedenti,
  • a chi detiene il controllo di una Srl o associazione in partecipazione.

Tra i requisiti di accesso alla flax tax al 5% troviamo

  • l’assenza di attività nei tre anni precedenti,
  • la nuova attività che non sia una prosecuzione di altre attività svolte come lavoro dipendente o autonomo (fanno eccezione le arti o professioni),
  • la prosecuzione di un’attività altrui a condizione che i ricavi rientrino nella soglia massima di 85 mila euro.

Proprio con riferimento al limite puntualizziamo che tra gli 85 mila euro e i 100 mila euro di ricavi si rimane nel regime forfettario ma fuori dalla flax tax mentre superando i 100 mila euro si esce immediatamente dal regime.

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