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TARI: attenzione alla novità sulla seconda casa, quanto si paga e come funziona

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Antonia Festa

Anche sulla seconda casa si paga la TARI, ma il Comune deve utilizzare un importante accorgimento per calcolare la cifra dovuta.

La TARI è la tassa sui rifiuti, da versare al Comune che sostiene i costi per il servizio di raccolta e smaltimento dell’immondizia prodotta dai cittadini.

TARI importo
Anche sulla seconda casa di paga la TARI (ilovetrading.it)

L’imposta deve essere proporzionata all’effettiva produzione di rifiuti. In molti casi, invece, i cittadini non residenti sono penalizzati perché producono una quantità di rifiuti minore ma sono costretti a pagare una tassa di importo molto elevato.

Non si può, dunque, esigere per una seconda casa una cifra uguale a quella dovuta per la prima.

In seguito alle proteste di molti residenti, i Giudici della Commissione Tributaria della Regione Toscana, sezione seconda, sono intervenuti e hanno sancito un importante principio, con la sentenza n. 26/2022.

TARI seconda casa: cosa ha stabilito la giurisprudenza?

Il regolamento comunale deve necessariamente prevedere il calcolo della TARI in misura proporzionale; in caso contrario deve ritenersi illegittimo. Non si possono equiparare, ai fini del pagamento dell’imposta, i residenti abituali di un immobile con coloro che vi abitano in maniera sporadica.

Tale regola è stata decisa dalla Commissione Tributaria regionale della Toscana, sezione seconda, con la sentenza n. 26/2022. Per i Giudici, la tassa deve coprire le spese del servizio effettuato dal Comune ma in misura adeguata alla quantità di rifiuti prodotta dai contribuenti. Di conseguenza, coloro che soggiornano in un immobile per periodi di tempo limitati o saltuari devono pagare di meno perché produrranno inevitabilmente meno rifiuti.

pagamento TARI seconda casa
Come si calcola la TARI sulla seconda casa? (ilovetrading.it)

È l’ipotesi, ad esempio, delle case vacanze nelle località turistiche stagionali, abitate solo in determinati periodi dell’anno.

Se il regolamento comunale non stabilisce gli importi della TARI sulla base del principio di proporzionalità, i contribuenti sono legittimati ad impugnare l’avviso di pagamento. E possono farlo in autotutela, cioè recandosi di persona presso l’Ufficio tributi del proprio Comune, per chiedere il ricalcolo dell’ammontare dovuto.

Nel caso di mancata risposta dal Comune o di risposta negativa, si potrà impugnare l’avviso di pagamento dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale.

Le agevolazioni e le esenzioni sulla TARI per la seconda casa

La legge sulla TARI prevede degli sconti e delle esenzioni sui pagamenti relativi alle seconde case. Nel dettaglio, le abitazioni disabitate sono esonerate dal versamento dell’imposta, perché se in esse non vi dimora nessuno, non vengono prodotti rifiuti.

Il requisito della “inutilizzabilità dell’immobile” deve essere oggettivo e concreto e accertabile dal Comune. Ad esempio, non devono essere attive utenze elettriche e idriche e devono mancare i collegamenti alla rete fognaria, oppure l’immobile deve essere inagibile o inabitabile.

Se, invece, sono allacciate utenze ma la residenza non viene usata o viene usata poco, la TARI bisogna pagarla. In questi casi, tuttavia, i Comuni solitamente stabiliscono delle riduzioni delle aliquote, ai sensi dell’art. 1, comma 659, della Legge 147/2013. Tali riduzioni, tuttavia, sono minime e non prendono in considerazione il reale numero di giorni all’anno in cui l’immobile è occupato.

Sul problema della TARI sulla seconda casa è intervenuta anche la Suprema Corte di Cassazione. Tramite la sentenza n. 8383/2013, i Giudici di legittimità hanno specificato che la determinazione della tassa sulle seconde casa deve essere effettuata a seconda del numero degli occupanti, ricavabile dalla superficie dell’immobile.

Tale presunzione ha luogo quando non si conosce con precisione il numero delle persone che occupano la residenza. L’interessato, tuttavia, ha sempre la facoltà di presentare le prove che dimostrano l’eventuale infondatezza della presunzione.

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