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La verità sull’importo della pensione di reversibilità, sono molti a non saperlo

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Antonia Festa

La pensione di reversibilità spetta a coniuge, figli, genitori, fratelli e sorelle, ma ciascuno ha diritto a cifre differenti. In che misura?

Alla morte di un lavoratore o di un pensionato, ai familiari viene erogata la cd. pensione ai superstiti.

pensione superstiti
I familiari del lavoratore o del pensionato deceduto hanno diritto ad un assegno (ilovetrading.it)

Tale prestazione si articola nella pensione indiretta e nella pensione di reversibilità. Il primo assegno spetta nel caso di decesso di un lavoratore non ancora pensionato. La seconda misura, invece, viene riconosciuta ai familiari superstiti di un pensionato.

In relazione alla pensione di reversibilità, la quota spettante a ciascuno dei beneficiari non è uguale per tutti ma si distingue sulla base del rapporto di parentela con il deceduto.

È, però, necessario che il pensionato fosse titolare di pensione di vecchiaia, di anzianità o di inabilità, indipendentemente dall’età anagrafica posseduta al momento dell’evento.

Chi può ottenere la reversibilità e in che misura?

Pensione di reversibilità: a chi spetta e come si richiede?

La legge stabilisce che hanno diritto alla pensione di reversibilità i seguenti soggetti:

pensione di reversibilità
La pensione di reversibilità è ripartita sulla base del rapporto di parentela (ilovetrading.it)
  • il coniuge o la parte di un’unione civile. Per la Corte di Cassazione, anche il coniuge separato, mentre non ne ha diritto il convivente di fatto;
  • i figli minorenni oppure maggiorenni se inabili al lavoro e a carico del genitore deceduto. La prestazione, poi, spetta ai figli studenti a carico del defunto fino a 21 anni, se frequentanti scuola media o professionale oppure fino a 26 anni, se frequentanti corsi universitari (ma non oltre la durata legale del corso di studio);
  • in mancanza di coniuge e figli, i genitori, a condizione che siano over 65, non titolari di altre pensioni e a carico del pensionato al momento della sua morte;
  • in mancanza dei genitori, i fratelli celibi e le sorelle nubili.

Tranne il coniuge, tutti gli altri soggetti possono ottenere la quota spettante solo se, al momento del decesso, risultavano a carico del pensionato deceduto. Per i figli minorenni tale condizione si presume.

La pensione di reversibilità, poi, viene riconosciuta anche al coniuge divorziato, se:

  • il pensionamento è precedente alla sentenza di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio;
  • beneficia dell’assegno divorzile in virtù di una sentenza del tribunale;
  • non è risposato.

Se il pensionato deceduto era risposato, la reversibilità spetta sia al primo sia al secondo coniuge e la quota viene stabilita dal Giudice sulla base della durata dei rapporti.

La richiesta per la pensione ai superstiti va inviata all’INPS in delle seguenti modalità:

  • tramite il portale web dell’Ente, accessibile con le credenziali digitali SPID, CIE o CNS;
  • telefonando il Contact Center dell’INPS;
  • avvalendosi dell’ausilio di Patronati o intermediari dell’Istituto.

Quanto percepiscono i titolari di pensione ai superstiti? In alcuni casi l’importo può essere ridotto

L’importo della pensione di reversibilità varia a seconda del rapporto di parentela con l’assicurato defunto. In particolare:

  • al coniuge senza figli, spetta il 60% della prestazione, con un figlio l’80%, con due o più figli il 100%;
  • al figlio unico senza coniuge spetta il 70%, ai due figli l’80%, a tre o più figli il 100%;
  • al genitore superstite spetta il 15% mentre ad entrambi i genitori il 30%;
  • al fratello o alla sorella spetta il 15%, a due fratelli/sorelle il 30%,a tre il 45%, a quattro il 60%, a cinque il 75%, a sei il 90%, a sette o più fratelli/sorelle il 100%.

In ogni caso, la pensione di reversibilità non può avere un importo minore del trattamento minimo oppure maggiore dell’intera cifra della pensione percepita in vita dal titolare.

La prestazione, inoltre, si riduce se il familiare superstite ha dei redditi 3 volte superiori al trattamento minimo. Nello specifico:

  • con un reddito non superiore al triplo del trattamento minimo, si ha diritto al 100% della reversibilità;
  • con un reddito superiore a 3 volte il trattamento minimo, spetta il 75% della reversibilità;
  • con un reddito superiore a 4 volte il trattamento minimo, si percepisce il 60% della reversibilità;
  • con un reddito superiore a 5 volte il trattamento minimo, si ha diritto al 50% della reversibilità.
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