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Se sei testimone di un reato puoi finire in un mare di guai | Cosa ti impone la legge

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Valentina Trogu

Essere testimone di un reato comporta degli obblighi che è bene conoscere per non rischiare di finire nei guai. 

In tribunale per accusare una persona di un reato occorrono prove. Ecco perché servono le testimonianze di chi ha assistito all’evento. Nei processi civili e penali devono essere portare prove a sostegno della propria tesi. In caso di processo penale sarà il Pubblico Ministero a convincere il giudice della colpevolezza dell’accusato portando in giudizio gli elementi utili a dimostrazione di quanto affermato. Perizie, foto, filmati, documenti, intercettazioni e le testimonianze di chi ha visto commettere il reato.

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Cosa comporta essere testimone di un reato – Ilovetrading.it

Proprio grazie alla testimonianza, infatti, si potranno ricostruire gli accadimenti. Potranno essere chiamate a testimoniare persone estranee alla vicenda oppure la vittima stessa (tranne nel processo civile dove la parte che agisce in giudizio non può testimoniare). Il testimone avrà il compito di raccontare gli eventi e le circostanze rivelanti per permettere l’accertamento dei fatti portati a processo. Potrà essere “oculare” – ha visto con i propri occhi quanto successo – o solo pertinente all’imputazione perché ha da dare informazioni utili.

Quali sono i compiti del testimone di un reato

Il testimone deve riferire i fatti a cui ha assistito e fornire le informazioni di cui è a conoscenza in prima persona. Non sono ammesse, infatti, le testimonianze indirette ossia narrazioni apprese perché raccontate da qualcun altro.

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I doveri di un testimone – Ilovetrading.it

Come già detto il testimone oculare è colui che ha visto commettere il reato “in diretta”. Ma il testimone penale può essere anche colui che può riferire circostanze utili per accertare la verità anche se non si è assistito con i propri occhi la reato.

Il PM farà raccontare al testimone quanto sa e cosa ha visto. Dovrà necessariamente dire la verità o si rischia un’accusa di falsa testimonianza (da due a sei anni di reclusione). Questa scatta se

  • il testimone afferma il falso oppure nega il vero,
  • non dice tutto quello che sa su quanto accaduto o lo comunica solo in parte (testimone reticente). Fa, dunque, finta di non ricordare o di non sapere.

La testimonianza è quindi molto importante per fornire una svolta al processo e dimostrare la colpevolezza dell’imputato che, ricordiamo, si presume innocente fino a prova contraria. Questa prova la fornisce il testimone che secondo pensiero comune dirà la verità per non rischiare di finire lui stesso in carcare per falsa testimonianza.

Se si è un testimone oculare di un reato, in conclusione, bisognerà raccontare quanto visto senza omettere particolari o dire mezze verità.

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