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Categorie protette: da oggi anche tu puoi rientrare ed avere tanti aiuti

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Riccardo Magliano

Cosa significa rientrare nelle categorie protette? Un’informazione utile per molti che vi rientrano ma non lo sanno e si perdono diversi vantaggi fiscali e previdenziali.

In Italia è possibile che dei cittadini ignorino di rientrare in una categoria protetta e quindi non godano di tutti i relativi vantaggi della posizione. Un rapido ripasso di cosa significa essere una categoria protetta e cosa comporti non può che fare bene.

Categorie protette
Categorie protette – ilovetrading.it

Se è vero che il valore di uno Stato si misura da come tratta i suoi ultimi, in Italia non siamo affatto indietro per quanto riguarda l’assistenza alle categorie protette. Quando pensiamo alle categorie protette di una nazione è lecito che la mente vada a prendere le persone con disabilità, incapaci per questioni di patologie fisiche o mentali di provvedere a loro stesse, ma non è solo questo. Non è vero che tutte le persone con disabilità rientrano nell’insieme delle categorie protette, ma chi vi rientra ha a disposizione una serie di vantaggi che possono rendere la sua vita un po’ più facile.

Per rientrare nella categoria protetta occorre presentare una domanda e seguire un preciso iter che comprende documentazioni e requisiti minimi per essere accettati. Per rientrare in una delle liste delle categorie protette bisogna rispettare alcuni dei seguenti requisiti:

  • Essere in età da lavoro, quindi tra i 18 e i 67 anni;
  • presentare un grado di invalidità certificato dall’INAIL superiore al 33%;
  • essere affetti da minorazioni fisiche, sensoriali o psicologiche;
  • essere portatori di handicap intellettivo;
  • essere in possesso di una riduzione delle capacità lavorative di almeno il 45%;
  • essere sordi o ciechi assoluti;
  • essere invalidi di guerra, invalidi per servizio o civili di guerra, e presentare minorazioni dalla prima all’ottava categoria;
  • percepire l’assegno di invalidità civile;
  • essere invalidi al 100% ma con la conservazione di una minima capacità lavorativa.

Cosa comporta essere in una categoria protetta

Innanzi tutto è un lasciapassare privilegiato per trovare un lavoro. Datori di lavoro sia pubblici che privati devono assumere una certa percentuale di lavoratori ascritti a una categoria protetta tra i propri ranghi.

Categorie protette: da oggi anche tu puoi rientrare ed avere tanti aiuti
Le assunzioni dei datori di lavoro devono essere in parte anche di persone in categoria protetta – ANSA – ilovetrading.it

La legge impone che in una azienda che ha tra i 15 e i 35 dipendenti, almeno 1 deve essere in categoria protetta. In una azienda da 36 a 50 dipendenti almeno 2 devono essere in categoria protetta.

Per aziende con più di 50 dipendenti il 7% del totale devono essere in categoria protetta. Queste assunzioni valgono sia per i datori di lavoro pubblici che per i privati, quindi si ha un passaggio privilegiato anche per i concorsi pubblici.

Iscriversi a una lista di categoria protetta

Per iscriversi alle liste bisogna appartenere a una delle situazioni sopra elencate per poi produrre e presentare i documenti che attestano che la situazione di invalidità sia vera. Si devono dunque presentare assieme alla domanda tutti i documenti medici del caso.

Una volta prodotta tutta la documentazione necessaria questa può essere presentata ad un centro per l’impiego della propria città. In questo modo si viene messi nella graduatoria delle assegnazioni di posti di lavoro per persone in categoria protetta. La posizione in graduatoria dipende da diversi fattori come:

  • anzianità di iscrizione alla graduatoria;
  • carico familiare;
  • locomozione problematica;
  • situazione economica;
  • ulteriori eventuali utili individuati dalla Regione.
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