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RdC: arrivano finalmente i soldi sostituivi e non sono pochi | Ultimissime novità dal Governo

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Giuseppe F.

Ecco quali entrate potranno ottenere i percettori che devono rinunciare al RdC: il Governo promette soldi, ma non per tutti

Con la fine del Reddito di cittadinanza, in vigore del primo agosto, l’INPS ha cercato di chiarire con una pagina dedicata all’argomento quali entrate saranno garantite a tutti coloro che non potranno più beneficiare dell’aiuto. Da un punto di vista burocratico, ci si trova nella fase transitoria che anticipa l’introduzione definitiva dell’assegno di inclusione e del Servizio Formazione Lavoro (SFL).

Quanti soldi prende chi perde il RdC
Soldi in arrivo per chi perde il RdC – ilovetrading.it

Tutti i percettori del RdC considerati non occupabili prenderanno l’assegno di inclusione. Gli occupabili (cittadini tra i diciotto e i cinquantanove anni, senza disabili a carico, che hanno usufruito di sette mesi del sussidio nel 2023) perderanno il sostegno e potranno godere di un massimo di 350 euro per un anno, all’interno del Servizio Formazione Lavoro.

Alcuni di questi occupabili, nei casi più critici, saranno però presi in carico dai servizi sociali, per far sì che l’entrata vada avanti fino al 31 dicembre 2023. La presa in carico non riguarda i nuclei familiari che hanno componenti avviati ai Centri per l’Impiego.

Dal RdC all’AdI: quanti soldi percepiranno le famiglie?

Secondo i dati dell’INPS più di 160.000 famiglie beneficianti del reddito o delle pensioni di cittadinanza e hanno ricevuto un SMS dall’INPS in cui è stata comunicata la sospensione del sussidio. L’ultima rata è arrivata il 27 luglio. Almeno 88.000 famiglie, in teoria, potrebbero riottenere subito il RdC con la presa in carico dai servizi sociali.

La comunicazione della presa in carico si effettua su una piattaforma chiamata GePi. Ma a quanto pare la transizione non è così facile, si prevedono problemi tecnici. Tutti gli altri dovranno accontentarsi di 350 euro al mese per dodici mensilità, ma solo da settembre in poi.

Per ottenere questi soldi bisogna attivarsi per progetti utili alla collettività o percorsi di formazione, attraverso la piattaforma Siisl, che però ancora non esiste! Oppure bisogna iscriversi ai programmi nazionali per la Garanzia Occupabilità Lavoratori.

Invece per richiedere l’assegno di inclusione ci si deve rivolgere all’INPS o ai patronati. Ci vuole un ISEE inferiore ai 30.000 euro e un valore del patrimonio mobiliare inferiore ai 6.000 euro. L’assegno sarà però più importante. Per legge non può essere inferiore a 480 euro mensili. L’integrazione al reddito sale fino a 6.000 euro l’anno!

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