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Buoni Postali nel caos: Poste obbligata a rimborsare, il motivo potrebbe riguardare tutti

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Marina Nardone

Grande confusione è quella che interessa i buoni postali in quanto le Poste potrebbero essere costrette a rimborsare intere cifre. 

Nell’ultimo periodo si è innalzato un vero e proprio polverone riguardo ad una questione inerente i buoni fruttiferi postali. Questo è ciò che è accaduto nel momento in cui due cittadine italiane, madre e figlia, avevano fatto degli investimenti in buoni postali diversi anni fa, sia nel 2007 e nel 2008. Nel corso della transazione, alle donne era stato presentato un buono con una scadenza di 5 anni.

Csa accade alla scadenza dei buoni fruttuferi
Sentenza buoni fruttiferi postali – Ilovetrading.it

Ma, nel momento in cui la figlia è andata in posta per effettuare la riscossione, ossia nel 2019, si è trovata di fronte ad una terribile verità in quanto i buoni che l’ufficio postale aveva emesso avevano una scadenza di 18 mesi. Quindi, si sono trovati di fronte a delle tempistiche poco chiare.

L’intervento per risolvere la questione della scadenza dei buoni fruttiferi postali

Secondo Poste italiane, questi buoni erano stati prescritti poiché era trascorso molto tempo.

Cosa accade alla scadenza dei buoni fruttiferi
Sentenza – Ilovetrading.it

Ma ciò che ha reso la situazione è ancora più complicata era la mancanza di una data chiara di scadenza che doveva essere presente sullo stesso buono.
Tale dettaglio ha spinto le risparmiatrici a non gettare la spugna e ad andare avanti alla ricerca di giustizia anche perché la somma che stavano cercando di riottenere era pari ad 8000€ più gli interessi che dovevano essere maturati nel corso degli anni. All’inizio la causa è stata seguita da Confconsumatori.

Il reclamo è stato respinto e le due donne hanno ricevuto anche un esito negativo dall’arbitro bancario finanziario. Ma nonostante tutto, le due donne hanno continuato ad andare avanti. Ed è così che nel 2021 hanno preso la decisione di andare di fronte al tribunale di Grosseto, luogo in cui la giudice Claudia Frosini è riuscita a stabilire una sentenza andandosi a basare soltanto sulla documentazione che le era stata messa di fronte.

Quindi, secondo il verdetto, Poste italiane è stata obbligata a fornire a tutti i risparmiatori ogni informazione necessaria tra cui anche la scadenza del buono stesso. Visto che Poste però in questo caso non poteva dimostrare di aver dato tali informazioni, ha dovuto obbligatoriamente procedere con il rimborso.

In questa questione, un ruolo chiave stato svolto da Confconsumatori in quanto l’associazione ha sia sostenuto le risparmiatrici ma da sempre è al fianco degli italiani nella difesa dei loro diritti soprattutto nel momento in cui si parla di questioni di risparmio e finanziarie.

Infatti, tutti coloro che si trovano in situazioni analoghe possono chiedere supporto di Confconsumatori tramite sportelli digitali o fisici. Quindi, la decisione del tribunale di Grosseto risulta essere un vero e proprio punto di riferimento per tutti i diritti dei vari risparmiatori in cui si va a ribadire quanto sia importante la trasparenza e la comunicazione corretta di ogni istituzione finanziaria.

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