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La truffa del gas, perchè ci costa 4 volte il suo prezzo

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Edoardo Corasaniti

Guai in vista per il rifornimento del gas: qualcosa sta cambiando e gli esperti iniziano ad essere spaventati. Ecco cosa accade.  

Il problema, secondo la gli esperti, è che ancora non è iniziata la campagna di ristoccaggio del gas. Un mezzo che solitamente inizia ora per finire in estate.

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Questo non si sta verificando, con l’annessa preoccupazione per le conseguenze che può determinare in autunno, quando il gas servirà per riscaldare le case degli italiani. Tant’è che a ricorrere ai ripari in qualche modo è stato anche il governo, che ha messo nero su bianco le norme per una limitazione all’utilizzo di termosifoni e condizionatori nelle strutture della pubblica amministrazione. Dall’inizio del mese di maggio, infatti, e fino a fine marzo prossimo (2023) si abbasserà la media della temperatura nei palazzi della pubblica amministrazione, la quale non potrà superare i 19 gradi centigradi. C’è una tolleranza, pari a 2 gradi in più. Limiti anche al contrario: 27 gradi, sempre con due gradi di tolleranza.  Tutto questo è inserito nel decreto-legge denominato “Bollette” che è stato approvato dalla Camera (o meglio dalle commissioni ambiente e attività produttive). Questo vale per tutti gli edifici pubblici? Chiaramente no. Dalle limitazioni sono escluse le scuole, gli ospedali e le case di cura.

Crisi energetica, perché il gas ci costa così tanto

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Il prezzo dei future olandesi è diminuito e adesso ha toccato quota 84 a 84 euro/MWh, un livello che è simile a quello raggiunto prima della guerra in Ucraina.  Questo produrrà una diminuzione della bolletta? La risposta purtroppo è no. Con l’intervento di Bruxelles, volto a rafforzare i livelli di stoccaggio entro novembre, le quotazioni del gas sul mercato di riferimento olandese (TTF) si sono stabilizzate, allontanandosi da quella soglia critica raggiunta a marzo (345 euro/MWh). L’Italia ha portato il livello di stoccaggio al 46%, ma bisognerà  ottenere quota il 90% entro autunno per sottrarre un po’ di dipendenza dalla Russia di Putin.  Interessante il confronto con altri Paesi. In Germania il livello di riempimento dei depositi è al 44% della capacità. In Spagna al 65%.

Condizionatori e termosifoni, ecco quanto si consuma in numeri

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E’ proprio su termosifoni e sui riscaldamenti della case che gli italiani sembrano spendere di più. L’Istat ha reso noto i numeri: il 70 per cento viene consumato proprio nelle abitazioni. D’inverno, il 50,3% utilizza il gas e il 18,3% l’energia elettrica. Di conseguenza anche il costo delle bollette della luce: nel 2019 è stata pari a 47,31 euro/mese.

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