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Acqua minerale, un’altra azienda costretta a fermarsi

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Gianluca Merla

Ancora difficoltà per molte imprese italiane. Adesso la crisi colpisce un’altra azienda di acqua minerale, che è ora costretta a fermarsi

Non solo energia, carburante e materie prime. La crisi economica è trainata da numerosi altri fattori che stanno letteralmente mettendo in ginocchio moltissime famiglie italiane, oltre ad imprese e aziende. I costi hanno raggiunto cifre record e le difficoltà aumentano di giorno in giorno anche per quanto riguarda gli approvvigionamenti.

A far notizia in queste ore è lo stop a cui è stata obbligata un’impresa italiana, proprio a causa della crisi economica che tutt’ora stiamo vivendo. Aumentano infatti le difficoltà di approvvigionamento e dunque un’altra azienda di acqua minerale è costretta a fermarsi. Ecco perché.

Ecco perché un’altra azienda di acqua minerale è costretta a fermarsi

Non è un buon momento per le imprese italiane. Il rincaro di energia, il prezzo del carburante e la mancanza di approvvigionamento stanno mandando in difficoltà molti imprenditori. È notizia di oggi, infatti, di un’altra azienda di acqua minerale che è stata costretta a fermarsi. Stiamo parlando del Gruppo San Pellegrino, il quale ha optato per uno stop di due giorni della produzione di acqua nel suo stabilimento di Ruspino, in provincia di Bergamo.

La motivazione sembra essere la difficoltà di ottenere il giusto approvvigionamento di anidride carbonica alimentare, in modo da ottenere le classiche bollicine dell’acqua frizzante. Nonostante i livelli di produzione era tornata alle cifre pre-covid, adesso è ricominciata una grave crisi.

Si tratta di un problema particolarmente diffuso e che ha colpito numerose aziende italiane produttrici di bottiglie d’acqua. Si sta registrando, infatti, una pesante carenza di anidride carbonica in tutto il comparto produttivo, soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi di energia.

Dunque, aumentano i costi di estrazione e prodizioni, oltre a crescere le spese per la plastica, il vetro, il cartone e l’alluminio. L’allarme dell’approvvigionamento di anidride carbonica era stato lanciato già un anno fa dal Regno Unito. Molte aziende, infatti, avevano richiesto un tempestivo intervento del governo per evitare che la situazione della mancanza di anidride carbonica diventasse irreversibile e ancora più grave di quello che era.

Si tratta, infatti, di un elemento molto importante non solo nel settore alimentare, ma anche in quello medico. Avere scarse risorse di anidride carbonica, inoltre, ha conseguenze anche sulla nostra quotidianità.

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