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Bomba edilizia: i rincari superano i bonus e la situazione è a rischio

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Salvatore Dimaggio

I bonus edilizia sono stati tra quelli più impattanti messi in campo dal governo. Soprattutto il superbonus 110% ha avuto il potere di risollevare un comparto in crisi da tanto tempo.

In crisi da ben prima del covid. Però quell’inflazione che turba i sonni delle banche centrali e dei mercati borsistici, imprevedibilmente è andata ad aggredire per primo proprio il comparto nell’edilizia. Si è determinata una situazione paradossale per la quale i tanti contratti fatti proprio sulla spinta dell’entusiasmo del superbonus saranno assai difficili da onorare visto il rincaro, alle volte davvero surreale, delle materie prime. Vediamo qualche esempio: il ferro necessario per il cemento armato è aumentato del 243,3% il PVC è aumentato del 73,8% il rame del 38,6% l’energia elettrica del 73,9% Ed il polietilene di oltre il 100%.

Rincari pericolosi

Questi rincari fanno sì che i preventivi si disallineeranno dai costi poi effettivamente praticabili. Gabriele Buia presidente dell’Ance mette in guardia: tutto ciò che si è fatto con il bonus rischia di essere annullato, anzi di determinare una situazione complessa e problematica tra aziende e committenti. Buia chiede un intervento immediato ma non sarà semplice porre un rimedio a rincari così forti e generalizzati. Non è chiaro come il governo possa in qualche modo compensare questa situazione. Se l’inflazione dovesse espandere la sua morsa non ci sarà bonus che tenga. Già le bollette da settembre avranno un forte rincaro e tanti comparti possono essere messi in crisi dagli aumenti. Se a questo sommiamo la penuria di alcune materie prime, vediamo come la situazione sia difficilmente prevedibile. 

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Infatti la questione non è solo legata ai prezzi delle materie prime (questione principale) ma anche ai ritardi negli approvvigionamenti. 

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Comunque sin ora il governo non ha prodotto nulla. Il Dl semplificazioni non è intervenuto sulla materia come invece alcuni speravano. Stesso discorso per il decreto Infrastrutture che ha lasciato tutto sostanzialmente invariato. Ma intanto il tempo passa. 

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